Fonte foto: Teatrodue.org
‘Potrei volare fino a New York, andata e ritorno, tutti i giorni per 7 anni e comunque non raggiungerei l’impatto ecologico di emissione di Co2 equivalente all’avere un bambino. 10.000 tonnellate di co2… E’ praticamente il peso della Torre Eiffel… E’ come se mettessi al mondo la Torre Eiffel!‘
E’ solo una delle riflessioni estroiettate e lanciate al pubblico dalla protagonista femminile di questo testo, interpretata da Sara Putignano, alle prese con la difficile decisione di mettere al mondo un bambino e condivise con il giovane compagno Davide Gagliardini.
Lungs, polmoni, è il titolo di questa piece scritta da Duncan Macmillan e diretta da Massimiliano Farau per il Teatro Due di Parma all’interno del cartellone di Teatro Festival 2013. Polmoni, come quelli dei due protagonisti, messi a dura prova dalla valanga di emozioni, dalle paure che tolgono il respiro, dalla parola che si palesa come pensiero in un ritmo serrato che mozza il fiato.
Cosa comporta la decisione di avere un figlio in un’epoca di ansia globale, terrorismo, incertezza climatica e instabilità politica? A pensarci troppo su, si finisce per non farlo più; ad affrettare la decisione al contrario si potrebbe incorrere in un disastro. Avere un bambino è una scelta da farsi per le giuste ragioni, pensano i due protagonisti, ma quali sono esattamente queste ragioni?
Lungs ha debuttato a Washington per poi essere presentato al National Theatre di Londra, richiamando una grandissima attenzione per l’originalità della scrittura e della struttura drammaturgica; i dialoghi vertiginosi infatti riproducono con virtuosistica esattezza il parlato e ci conducono lungo le stazioni di una relazione amorosa che diventa una finestra sulla contemporaneità.
‘Che cosa accade all’istinto in un’epoca dominata dall’incertezza, dalle catastrofi ecologiche, dalla crisi globale?’ scrive Massimiliano Farau, regista della piece ‘Macmillan si pone la domanda attraverso le voci di questa giovane coppia, eticamente rigorosa, determinata a fare la scelta giusta. Ma di fronte alla loro coscienza, il primo dubbio che sorge nell’ascoltatore è se questa non copra la paura di diventare adulti, di confrontarsi con un impegno definitivo che richiede di amare un essere che ancora non esiste. E’ questa l’incertezza più radicale nei protagonisti; la loro capacità di amare però, scopriranno e scopriremo, è più grande e tenace di quanto potessero immaginare’.
Uno spettacolo sicuramente da vedere, anche e soprattutto per la bravura dei due giovani protagonisti, impegnati in una prova non facile, che con le loro interpretazioni conducono il pubblico in un vortice di emozioni, portandolo a commuoversi, ridere, sperare e, perchè no, imprecare insieme a loro contro il destino.
Care mamme, se vi trovate nei pressi di Parma vi consigliamo caldamente questo spettacolo! 🙂
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