Da tempo ormai i cani sono diventati veri e propri membri delle famiglie, e chi di voi lo ha in casa questo lo sa bene. E avrete notato che soprattutto i vostri figli sono quelli più felici di avere un amico a quattro zampe nel quale trovano un ottimo compagno di giochi.
Ma cosa succede quando intorno a questo animale si installa un aspetto consumistico sempre più esagerato?
Nella società di oggi sembra che ci più attenzione, rispetto e amore per gli animali che per bambini e anziani.
Come ci fa notare la giornalista Maria Volpe, la gente sembra concentrarsi più sui bisogni, spesso futili, degli animali piuttosto che su quelli delle persone realmente bisognose e ci invita a fare una prova.
In un bar otterremo reazioni diverse se entriamo
- con un passeggino : la reazione delle persone spesso sarà di fastidio, sopportazione, maleducazione
- con un cane: si sentiranno quasi sempre gridolini di felicità incontrollata.
E la sua non è l’unica voce del coro, alla quale si aggiunge l’indignazione di Suor Laura Girotto, da 18 anni missionaria in Etiopia, che fa riflettere dicendo: «Le unghie dei cani! Mi muoiono bambini perché non abbiamo cannule pediatriche e alla radio consigliano lo psicologo per i cani che si mordono le unghie!».
Ma la lista di attenzioni verso il proprio animale non è finita qui:
- toilette
- attività fisica
- giocattoli
- diete e tant’altro.
La suora, ritornata in Italia dall’Africa, si è accorta dell’abisso fra l’ attenzione per gli “amici dell’ uomo” e il disinteresse invece per l’ uomo, pur se bisognoso, e ha voluto ricordare che con il costo di una scatoletta di cibo per gatti lei potrebbe mantenere un piccolo africano per 2 giorni.
Ma perchè succede questo “abisso”? I motivi sembrerebbero essere due:
- non riusciamo a «sentire» un problema come quello dell’ Africa perchè lontana e assente dalla nostra quotidianità;
- sentirsi soli nella nostra società è facile e il cane o il gatto riempiono gli spazi lasciati vuoti dai figli, dai fratelli, dalle famiglie di un tempo.
Forse è il caso di ridare un’occhiata alle priorità che stiamo assegnando, dando un giusto valore a cose più importanti di altre, come può essere la vita di un bambino africano, pur continuando ad amare i nostri animali. E voi cosa pensate?