Text bombing, il pericoloso fenomeno che i genitori devono conoscere

Viviamo nell’era della tecnologia ed è praticamente impossibile non possedere uno smartphone,un computer, un tablet, un lettore mp3.
I nostri bimbi sono nati in questo mondo tecnologico, i gadgets informatici per loro non hanno segreti, ma spesso purtroppo non ne capiscono i pericoli.
Siamo noi genitori a dover stare attenti e a doverli tutelare, soprattutto alla luce delle sempre più frequenti storie drammatiche che ci giungono dalla cronaca. I social network se usati in modo incontrollato possono essere poco sicuri per i ragazzi, ma i pericoli si nascondono anche dietro il cellulare.

Non sempre infatti “la minaccia” arriva da sconosciuti, ma possono essere proprio quelli che noi crediamo amici dei nostri figli o compagni di scuola a sottoporli a stress psicologico e bullismo.

Un fenomeno che si sta diffondendo sempre più, e di cui è bene che i genitori siano al corrente, è il “Text bombing”. Le app di messaggistica, fornite dagli smartphones, sono usate in modo improprio da molti ragazzi che si “divertono” a mandare migliaia e migliaia di messaggi con insulti o prese in giro rivolte al loro “bersaglio designato”.

Sedgrid Lewis, esperto della sicurezza in Internet e responsabile di SpyParent.net, ha definito il text bombing come un “grave problema, ancora sconosciuto a molti, ma che sta  prendendo piede” ed ha aggiunto che “è necessario che i genitori conoscano il fenomeno.

Immaginate di ricevere 10.000 sms che dicono che “sei una brutta p*****a” e che dovete morire. Questo è quello che alcuni ragazzi stanno facendo ad altri”.

Risale al 2011 il caso di Haley “Danielle” Cox, quindicenne della Louisiana, che si è tolta la vita dopo aver subito text bombing con sms del tipo “Non mi mancherai“, “Non sei importante“, “Metti  fine alla tua vita“.
In Italia sono diffusi i casi di bullismo e non si esclude che si stia già diffondendo la mania del “Text Bombing”. I bulli purtroppo ci sono anche nel nostro paese e si è saputa proprio oggi la storia di una ragazza di 12 anni, di Bergamo, che ha tentato il suicidio dopo essere stata offesa e ripetutamente additata come “cicciona” dai suoi compagni di classe.

Come tentare di arginare il “Text bombing”?

Controllare che i nostri figli non abbiano le app più diffuse per questa forma di bullismo ( SMSBOMBER per Android e SMSBARRAGE, che è già stata bannata dal Google App store),

leggere attentamente le bollette telefoniche ed accertarsi che non ci siano voci strane,

usare spam-blocking apps che prevengono il text bombing (per cellulari Android, Text Bomb Defender o Anti SMS Bomber Pro, per iPhones, NumberCop).

Piccole invasioni nella privacy dei nostri figli sono necessarie per proteggerli dalla cattiveria dei loro coetanei..noi riteniamo sia giusto controllare e voi?
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