Dov’era il padre mentre le ragazzine andavano “a lavoro”? Cosa diceva il papà quando la madre costringeva la più piccola “a lavorare” perché servivano soldi a casa? Il problema della nostra società sembra essere la grande assenza dei padri.
A cercare di dare una risposta a queste domande è Matteo Lancini, docente della facoltà di Psicologia dell’Università di Bicocca di Milano, come riportato su Vita.it In pochi anni si è passati dalla figura del padre padrone al padre evanescente, svirilizzato, perennemente in ombra, accomodante per evitare i litigi o messo in ombra dalla figura preponderante della madre.
La figura del padre è fondamentale nella crescita e nella maturazione di un figlio. Il papà è la persona che aiuta il figlio:
Al padre spetta, inoltre, il compito d’introdurre:
Tuttavia, negli ultimi anni, la figura ingombrante della mamma, capace di gestire senza difficoltà i figli, il marito e il lavoro ha messo in crisi il ruolo del padre, alla ricerca del suo vero compito all’interno della famiglia.
Il papà di oggi, infatti, è una persona:
Quest’evoluzione del ruolo del papà è stato accolta da tutti, soprattutto dalle donne, con positività. Non c’è nulla di male, infatti, se un papà cambia il pannolino al proprio pargolo o gli prepara la pappa. Quello che è sbagliato è la sua totale assenza nell’educazione. Un’assenza che può avere risvolti gravissimi durante l’adolescenza di un figlio. Durante tale fase, infatti, il padre diventa adolescente a sua volta e nella maggior parte dei casi più che essere un modello da seguire diventa:
La complessità del periodo adolescenziale spinge il padre, spesso su imputo materno, a rispolverare la sua educazione volendo fare in pochi mesi tutto quello che non è stato fatto per quindici anni. Si passa così dall’amore infinito verso i propri figli alle punizioni e agli autoritarismi che, però, sono inutili e inefficaci. A questo punto il padre si sente confuso, stordito perché non riesce ad instaurare un dialogo con il figlio e rischia di abbandonare del tutto la nave lasciando alla madre il ruolo della “cattiva”. Altre volte, purtroppo, ricorre alla violenza creando così un muro insormontabile con l’adolescente. In altri casi, infine, il padre è stato sempre assente nella vita del figlio e continua a farlo soprattutto quando si tratta di un’adolescente che passa in pochi mesi dall’immagine di bambina a quella di ragazza.
Tuttavia è importante che il ruolo del padre non svanisca e che la sua figura collabori con quella materna nell’educazione dei ragazzi. I nuovi modelli educativi hanno migliorato la relazione tra padre e figli ma si tratta di un rapporto fragile che si rompe durante il periodo adolescenziale. Per aiutare i papà dei nuovi adolescenti, sarebbe utile sostenerli sin dai corsi pre-parto per valorizzare la figura paterna senza dimenticare che il ruolo del papà nella famiglia dipende anche dal giudizio della madre. In ogni caso si tratta di un problema delicato su cui sarebbe il caso d’interrogarsi.
Per essere dei buoni papà, comunque, servono delle regole ma parlare con i propri figli e farlo quando sono ancora dei bambini, è forse il modo migliore per non crescere dei figli che, da adolescenti, saranno dei perfetti estranei.
E voi unimamme che ne pensate? I vostri che tipo di rapporto hanno con i figli?
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