Si, viaggiare…
“Trova il più ignorante, intollerante razzista e mandalo o mandala in giro per il mondo. Fai loro vivere ogni cultura, incontrare ogni razza di gente, trascorrere del tempo con diverse famiglie, mangiare, bere e ballare con loro – lasciali immergersi nell’ospitalità in giro per il mondo, nella povertà e nella guerra. Sicuramente alla fine del viaggio avranno un atteggiamento completamente diverso.” Ecco il concetto che Gavin Aung Than, di cui precedentemente abbiamo già parlato, vuole esprimere con questa vignetta, citando Mark Twain, scrittore americano autore, solo per citarne due, de:
La citazione, ripresa dal libro “The Innocents Abroad” (Innocenti all’estero), dice: “viaggiare è fatale ai pregiudizi, al bigottismo e alla chiusura mentale, e molti di noi ne hanno davvero bisogno sotto questo aspetto. Opinioni ampie, benefiche e morali su uomini e cose non possono essere acquisite vegetando in un piccolo angolo della terra per tutta una vita“.
E voi che ne pensate?
Siete d’accordo con lui?
Quanto serve viaggiare per “aprire la mente”?
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