Devo dire che quando ho letto di questa ricerca, ho avuto qualche perplessità. Mica per il fatto che sia giunta a dei risultati poco credibili, quanto perché ha dimostrato che l’80% dell’intelligenza di un bambino deriva dalla mamma. “Siamo a posto” è stato il mio primo pensiero: io non mi reputo una persona particolarmente brillante, neanche una “ciofeca” per carità, ma di certo a scuola non primeggiavo per il mio acume.
E allora mi sono detta: come farà la mia povera Paolina a cavarsela nel mondo se gran parte della sua materia grigia gliel’ho trasmessa io? Semplice, ho smesso di domandarmelo e vediamo cosa succederà crescendo: se saprà risolvere brillantemente delle equazioni matematiche, allora potrò tirare un sospiro di sollievo. Sebbene l’abbia partorita io, non è figlia mia.
Comunque, ritornando seri, la ricerca condotta dal Dr. Christopher Peterson dell’Università del Michigan ha infatti scoperto che i bambini ereditano dalla parte materna quasi tutta l’intelligenza.
Il professore, purtroppo oggi scomparso, ha preso in esame circa 3.500 bambini tra i 4 e i 9 anni e i loro genitori. Sono stati somministrati dei test d’intelligenza ai genitori e ai figli e si è scoperto che le aree in cui i bambini hanno risultati migliori sono anche quelli in cui le loro madri hanno ottenuto brillanti risultati. In particolare, specifiche aree come:
- intelligenza linguistica verbale (scrivere, comunicare, giocare con le parole, creare rime, poesie, filastrocche);
- intelligenza musicale (riconoscere timbri, suoni ed imitare la voce altrui);
- intelligenza intrapersonale (conoscenza di sé e delle proprie emozioni);
- intelligenza interpersonale (comprensione delle esigenze altrui e doti di leadership)
Detto questo, credo di essere ancora più spaventata della responsabilità di cui noi madri siamo investite: volete forse dirmi che abbiamo così tanta influenza sulle nostre creature? Fermate il mondo: voglio scendere. 😀