Abbiamo già parlato in precedenza delle formidabili possibilità che offrono le modernissime stampanti 3d in campo medico e torniamo ad affrontare l’argomento per raccontarvi una storia che ha dell’incredibile. Grazie ad una stampante 3d infatti la vita di un bambino è stata salvata, semplicemente riproducendo la copia esatta del suo bronco con uno di questi strumenti.
Kaiba Gionfriddo, neonato che soffre di tracheobroncomalacia, non riusciva a respirare autonomamente e a sole sei settimane di vita è stato sottoposto ad una operazione molto delicata per il collasso di uno dei bronchi. Così l’equipe medica con a capo il Dr. Glenn Green, professore associato di otorinolaringoiatria presso l’Università del Michigan, vista la gravità della situazione, l’impossibilità di ricostruire il bronco e la mancanza di tempo, per cui non si poteva aspettare un donatore compatibile, ha pensato ad una avvenieristica soluzione alternativa.
Aiutato dal dr. Scott Hollister, il dr Green, basandosi su una tac dell’apparato respiratorio del bambino, ha stampato l’esatta riproduzione tridimensionale del componente mancante, trapiantandolo poi nel polmone sinistro del piccolo.
Il bronco impiantato è fatto di policaprolattone, un polimero sintetico biodegradabile che verrà assorbito dall’organismo in tre anni circa, tempo sufficiente per far sì che il corpo del piccolo sviluppi per intero l’apparato respiratorio.
L’intervento, primo e unico finora nel suo genere, è perfettamente riuscito e la vita del bambino procede serena. Il video che segue oltre a mostrare la famiglia, evidentemente commossa, dà la possibilità di capire esattamente di cosa si sta parlando e dell’entità del traguardo raggiunto.
Care mamme, anche a voi rassicurano questi progressi medici che sanno di fantascienza? 🙂
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