Nell’ospedale in cui è nata mia figlia ci hanno consegnato al momento delle dimissioni un foglio in cui, tra le altre cose, si raccomandavano di effettuare entro i due mesi di vita l’esame per la possibile displasia all’anca.
Secondo quanto riportato da un articolo del Corriere, infatti, sembra che il fatto che questo esame non sia obbligatorio, abbia portato ad avere dei bambini con dei problemi, anche seri, alle anche: si può rischiare anche l’invalidità permanente, quindi è il caso di fare attenzione.
Secondo Giuseppe Biancardi, responsabile dell’Unità funzionale di ortopedia pediatrica dell’Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano, oggi sono molti di più i piccoli che presentano delle conseguenze della displasia all’anca: “Alla fine degli anni Ottanta, quando quasi tutti i neonati erano controllati nei primi giorni di vita con l’ecografia, i casi che nei mesi successivi arrivavano alla nostra attenzione per essere immobilizzati con gessi o addirittura essere operati erano diventati rarissimi” – ha dichiarato il medico al Corriere- “Ora invece ricominciamo a vedere bambini con questi problemi, a un’età in cui il trattamento è più impegnativo e rischia di avere risultati meno soddisfacenti che non quando la diagnosi è precoce, nelle primissime settimane di vita“.
Come mai questa inversione di tendenza? Negli anni Novanta si cominciò a mettere in dubbio la possibilità di individuare la displasia all’anca tramite i raggi X: non ricorrendo a questa possibilità, c’era la necessità di un operatore esperto che senza radiografia, riconoscesse il problema. Cosa che non sempre è possibile. Un’altra critica mossa alle ecografie è da riferirsi all’alta numero di falsi positivi: in sostanza si pensa che un’anca sia instabile anche quando non lo è.
Sotto accusa negli anni Novanta anche i divaricatori, per una possibile necrosi avascolare della testa del femore dovuta alla rigidità dei divaricatori: oggi invece questi sostegni sono molto meno rigidi e il danno è praticamente inesistente. Molto meglio un divaricatore che affrontare un trauma per gesso o intervento chirurgico in bambini così piccoli.
Che cosa fare allora? Sottoporre il bambino all’ecografia all’anca entro il secondo mese di vita. Intervenendo così presto si possono infatti evitare conseguenze peggiori.
E voi unimamme? Cosa ne pensate?
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