Mi sono posta questa domanda a seguito di un ricordo che ho di me quando sarò stata alta meno di metro. Stavo giocando con lo smalto rosso sul divano bianco di casa e, inavvertitamente, l’ho rovesciato un pochino sulla seduta. Apriti cielo: mia mamma si è trasformata nel mostro di Loch Ness, Hulk e Godzilla messi insieme.
Lei è sempre stata per la scuola dello scapaccione, tant’è che sostiene che oggi ci siano in giro molti bambini maleducati perché non ricevono un colpetto ben assestato sul di dietro. Sono ancora in tanti a pensarla come lei, ma secondo me non è la via giusta. Questo non significa essere ostaggio dei figli e far fare loro ogni cosa, perché “devono esprimersi”. Conosco molti genitori che sono prigionieri dei loro pargoli e la vita si trasforma in un inferno.
Come dice la saggia Tata Lucia “I bambini non sanno come si fa una data cosa, sei tu genitore che lo sa“, per cui hanno bisogno di regole e paletti proprio per crescere equilibrati. Insegnare a nostro figlio ad esempio a non lanciare i giocattoli può essere un’operazione molto difficile, ma non per questo dobbiamo arrenderci: farlo significa insegnare al piccolo che tanto può comportarsi come vuole e l’atteggiamento rinunciatario del genitori avrà delle conseguenze quando i figli saranno adolescenti. Abituati a non sentirsi dire mai “no”, difficilmente lo accetteranno quando saranno adolescenti.
Anche sul Corriere si è dibattuto sull’argomento e si scopre appunto che i bambini possono essere puniti, ma senza ricorrere alle sculacciate: può darsi che inizialmente si abbiano dei benefici, ma solo per la paura del castigo e non perché effettivamente il bambino abbia capito di aver commesso qualcosa di sbagliato.
Come comportarsi allora? Dicevamo prima:
- Stabilire delle regole che devono essere chiare, semplici, visto che i bambini piccoli non sono ancora di grado di comprendere spiegazioni complicate.
- Il tono di voce deve essere pacato, ma fermo.
- E soprattutto bisogna dare valore a quanto di positivo ha compiuto nostro figlio: se per esempio non ha riordinato bene la stanza, abbracciamolo e diciamogli comunque che è stato bravo. Non sgridiamolo perché non ha fatto come avremmo voluto noi.
E voi unimamme? Cosa pensate delle punizioni?