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Vaccino contro la meningite: la proposta

Published by
Valentina Colmi

 

Per noi genitori i vaccini sono sempre un motivo di ansia. Con Paola, quando ha fatto la seconda dose di esavalente, siamo finiti al pronto soccorso perché non è stata bene. Niente di grave, forse noi siamo stati genitori troppo apprensivi, ma comunque non nascondo che, pur essendo a favore dei vaccini, non vado all’appuntamento a cuor leggero.

E’ notizia di questi giorni, come riporta il sito healthdesk.it,  che il “Calendario per la Vita”, composto da

  • Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (Siti),
  • Società italiana di pediatria (Sip),
  • Federazione italiana medici pediatri (Fimp)
  • e Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg),

ha proposto la possibilità di fornire gratis il vaccino contro la meningite (il meningococco B) ai lattanti.

Certo, i casi di meningite sono abbastanza rari (l’ultimo il 14 dicembre a Trezzano, vicino a Milano che ha colpito una bimba di 8 anni), ma le conseguenze possono essere letali: si rischiano danni permanenti o addirittura la morte.

Per questo “Calendario per la Vita” ha pensato di ideare un piano di vaccino che comprenda nel primo anno di vita, oltre all’esavalente, anche quello anti meningite. Questa è la sequenza:

  • Esavalente + Pneumococco ad inizio 3° mese di vita (61° giorno di vita)
  • Meningococco B dopo 15 giorni (76° giorno)
  • Meningococco B dopo 1 mese (106° giorno)
  • Esavalente + Pneumo dopo 15 giorni, ad inizio 5° mese di vita (121° giorno)
  • Meningococco B dopo 1 mese, ad inizio 6° mese di vita (151° giorno)
  • Esavalente + Pneumococco a 11 mesi compiuti
  • Meningococco B al 13° mese
  • Meningococco C, sempre dopo il compimento dell’anno di vita
  • Somministrazione di MPR o MPRV in possibile associazione con meningococco C o meningococco B, in funzione dei diversi calendari regionali.

Certo, il fatto di somministrare ben tre dosi di vaccino in più e soprattutto la quantità di liquido da iniettare sono problemi di non facile soluzione, visto che:

  • bisogna effettuare quattro somministrazioni in pochi mesi
  • non bisogna effettuarne più di due simultaneamente
  • bisogna evitare le somministrazioni con altri vaccini, visto che è stato osservato un incremento delle febbri conseguente alla cosomministrazione (e non, invece, dopo la sola vaccinazione contro meningococco B).

Quali sono invece i benefici?

  • garanzia di protezione precoce verso la pertosse e protezione verso lo pneumococco
  • facilità per il genitore di ricordare il successivo appuntamento
  • somministrazione di non più di due vaccini in una singola seduta
  • minor rischio di febbre
  • monitoraggio in separata sede di eventuali rischi del nuovo vaccino.

E voi unimamme? Cosa ne pensate?

Valentina Colmi

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