Ci sono attimi che vivranno sempre nel nostro cuore, momenti unici in cui il respiro si ferma, gli occhi si sgranano e il cuore batte più veloce, istanti, insomma, di pura emozione. Solitamente questi episodi sono tanto immortali quanto impalpabili: il loro ricordo vive solo nel profondo della nostra anima e null’altro se non lo strascico di quell’emozione ne testimonia l’essersi verificati.
Tutte le regole però hanno un’eccezione e anche questa, seppur raramente, conosce i suoi fallimenti. Un’esempio divenuto assai famoso nell’ultimo anno è quello della foto riportata qua sopra, uno scatto in bianco e nero: la mano inguantata di un medico e una piccola manina che vede la luce per la prima volta e si aggrappa con tenacia alla prima.
Una sorta di metafora della vita verrebbe da dire, con tutta la forza, l’amore e la fiducia di cui solo i bambini sono capaci.
La fotografia è stata realizzata ad ottobre 2012 in un ospedale dell’area di Phoenix, Arizona. Per lungo tempo si è dubitato della veridicità di questo scatto straordinario, frutto della tempestività di un padre che era in sala parto con la moglie, una fotografa professionista di nome Alicia, e che ha postato l’immagine sul suo profilo Facebook a dicembre dello stesso anno. Ma merito anche del medico, che non appena la bambina gli ha afferrato il dito ha detto al padre di scattare…
Nonostante il vortice di dubbi e polemiche il primo ritratto Nevaeh Atkins, questo il nome della bimba, ha fatto istantaneamente il giro del mondo, diventando l’immagine virale più cliccata e facendo battere parecchi cuori.
Che sia una foto vera è stato poi confermato dalle diverse interviste chei genitori hanno rilasciato successivamente.
Ma, prescindendo da tali conferme, le emozioni suscitate non vi sembrano forse sufficienti per un miracolo della natura di tale portata?
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