Vi abbiamo parlato di Nevaeh Atkins e della foto che si può considerare la foto del 2013. Non possiamo quindi non parlarvi di una foto che la ricorda molto, ma che ha non 1 anno, bensì 10!
2 dicembre 1999, Samuel Armas viene alla luce per la seconda e definitiva volta. La cosa può apparire strana ma solo se non si sa cosa era accaduto il 19 agosto precedente: il quel giorno infatti Michael Clancy, fotografo professionista, ebbe l’occasione di scattare l’immagine che ne avrebbe consacrato la fama proprio mentre il corpicino di Samuel vedeva la luce per la prima volta.
Alla ventunesima settimana di gravidanza Julie Armas, madre di Samuel, dovette sdraiarsi sul lettino operatorio per un delicato intervento che avrebbe dovuto riparare la spina bifida del figlio. Il Dr. Joseph Bruner e il Dr. Noel Tulipan avrebbero infatti messo in atto una particolare procedura che permette l’apertura dell’utero, l’aspirazione di parte del liquido amniotico, l’estrazione parziale del feto su cui eseguire l’intervento per poi rimettere tutto al suo posto e richiudere, attendendo così la fine della gravidanza.
L’intervento riuscì, salvando così la vita al bambino e rendendola senza dubbio di gran lunga più vivibile, ma un’altro straordinario avvenimento si verificò quel giorno nella sala operatoria. Durante la procedura infatti la piccola mano del bimbo si avvinghiò a quella del medico, dando vita ad uno dei momenti più emozionanti mai testimoniati dalla fotografia.
Il fotografo che si trovava infatti nella sala operatoria riuscì ad immortalare l’istante, avviando così uno dei primi esempi di diffusione virale di un’immagine.
Furono molti coloro che interpretarono la foto come una testimonianza del valore stesso della vita, piegandola ad emblema della lotta contro l’aborto.
Gli stessi medici autori dell’intervento spiegarono come il bambino non era certo cosciente del movimento, essendo sotto anestesia proprio come la madre: il Dr Bruner, la cui mano è protagonista della foto insieme a quella del piccolo, spiegò come piuttosto di un movimento del feto si fosse trattato di un suo semplice tentativo di far rientrare il braccio nell’utero da cui era uscito per errore.
Insomma, poesia, miracolo o semplice procedura chirurgica? Difficile dirlo ma forse basterebbe guardare l’immagine semplicemente per quello che è, uno scatto capace di emozionare: per una volta lasciamo da parte l’arida strumentalizzazione.
E voi unimamme siete d’accordo?
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