Il 2014 può essere “l’anno dell’infanzia”: aiutiamo i bambini

bambini e infanzia in pericolo

Quale miglior modo di iniziare l’anno se non parlando di come renderlo migliore per i bambini?

Il 2013 non è stato un anno particolarmente positivo per il mondo dell’infanzia, a dirlo sono le numerose guerre, le calamità naturali e i contraccolpi dell’economia che hanno colpito i più indifesi tra di noi, i bambini appunto.

Nel mondo sono 400 milioni i piccoli che sopravvivono tra gli stenti.

In Siria, paese flagellato dalla guerra, la situazione è particolarmente tragica:

  • più di 11 mila piccoli sono morti nel conflitto siriano
  • più di 1 milione sono rifugiati.

Come sappiamo i minori sono molto vulnerabili, e poco autonomi:

  • non possono votare
  • dipendono completamente dagli adulti per il cibo, sicurezza ed istruzione
  • dipendono dai capricci della politica.

Un recente studio dell‘Unesco ha dimostrato che per ogni dollaro speso a favore dell’educazione infantile, l’economia globale ne guadagna 10 -15.

E’ infatti risaputo che bambini forti e in salute contribuiscono a migliorare la salute pubblica, a una migliore economia e a un futuro più stabile per la nazione.

Per far sì che tutto questo si verifichi ci sono alcuni suggerimenti di Pam Allyn, esperta di educazione, da tener presente, affinché il 2014 sia davvero l’anno dell’infanzia, ed in questo contesto ciascuno può fare la sua parte.

  • Educatori, genitori, parenti o conoscenti di un bambino: siate figure di riferimento per i vostri piccoli. Siate affermativi e specifici su quel che amate dei vostri bimbi. Date loro il beneficio del dubbio, non giudicateli e soprattutto leggete loro delle storie ad alta voce. Studi confermano che questo li proietterà un anno in avanti rispetto ai compagni che non leggono nulla.
  • Associatevi a un centro o una scuola: chiedete loro di cosa hanno bisogno, se di un computer, oppure di libri, poichè i tagli lo sappiamo sono stati brutaliSostenete le scuole delle località più povere della vostra città.
  • Battetevi per la fine di un conflitto, di una guerra: i bambini non crescono bene in un paese dilaniato da una guerra, associatevi per esempio a Save The Children e sostenete le sue campagne. Tanti piccoli sono traumatizzati da queste situazioni oppure necessitano di cure sia fisiche che psicologiche.
  • Ricordatevi dei paesi in cui si sono verificate calamità naturali: ad Haiti sono tanti i bambini che vivono ancora nelle tende, nelle Filippine un tifone ha sconvolto le vite di migliaia di minori. Possiamo sponsorizzare la scolarizzazione di questi piccoli o organizzazioni che tentino di normalizzare la loro esistenza.

Ciascuno, nel proprio piccolo, può contribuire a rendere il 2014 il vero anno del bambino.

E voi che cosa avete intenzione di fare?

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