La gravidanza, come ogni mamma sa, coinvolge ogni viscera del nostro corpo. E se è vero che per i primi tre mesi si possono avere dei momenti di malessere, con vomito e fiacchezza, e che verso la fine della gravidanza i nostri movimenti subiscono un naturale rallentamento o comunque non si riesce a fare facilmente quello che, invece, si potrebbe fare senza il pancione, tipo allacciarsi le scarpe, è vero anche che tutti i mesi della gestazione resteranno impressi nella nostra memoria per il resto della nostra la vita.
Il nostro corpo cambia, ospita nostro figlio, si modifica con il suo crescere e ogni suo piccolo movimento ci procura una gioia immensa.
Vogliamo rendervi partecipi di quanto scritto da una mamma di nome N’tima riguardo la sua gravidanza e il diventare madre. Condividiamo tutte insieme le sue emozioni e riviviamo le nostre.
“Ode al mio corpo dopo il parto”
Prima di rimanere incinta, qualcuno mi ha detto, “non avere un bambino, i bambini rovinano il tuo corpo.”
E’ già passato più di una anno da quando Anabel ha iniziato la sua vita. Di questi tempi lo scorso anno era appena un granello microscopico nel mio stomaco quando abbiamo annunciato la nostra gravidanza. Tra allora e adesso, ho preso e perso 23 kg. Quattro mesi dopo la sua nascita, e il mio corpo porta ancora la prova della sua esistenza.
Ho delle occhiaie sotto i miei occhi. Una valle dove invece prima c’era l’ombelico. Fianchi così larghi che da adolescente non avrei riconosciuto. Ho linee mappate che attraversano le montagne di pelle tirata rimaste sul mio tronco. Fulmini sui miei fianchi dimostrano che una volta ero troppo piccola per contenere tutto l’amore che mi riempiva. Linee che indicano che mia figlia una volta viveva dentro di me. Ti rendi conto di cosa significa questo? Ogni arto, dita, piede…anche il suo cuore si è sviluppato molto vicino al posto dove il mio cuore batte dentro il mio petto. Quelle montagne di pelle sono tutto ciò che ho per dimostrare che una volta eravamo uno e non due.
Come potrei vergognarmi di questo?
Ho così tanto da dire sul fatto di vedere la forma degli occhi di mio nonno, sotto le sopracciglia e le ciglia di suo padre. Vedo il ragazzo diciassettenne di cui mi sono innamorata, e mio nonno divenuto tutto insieme un bambino ogni volta che lei mi guarda. Ha inoltre le mie orecchie e il mio mento. Le due cose che ho più maledetto crescendo. Poco mi fa sentire più bella che vedere piccole interpretazioni di quelle stesse caratteristiche su Anabel, e realizzare quanto speciali siano. Il mio corpo è cresciuto.
Non tutti hanno questo privilegio.
Certo la mia pancia è un pò più morbida oggi, ma il modo in cui si muove quando salto su e giù per la mia bimba la fa impazzire e ridere. E sì, i miei fianchi non sono stretti come erano normalmente, ma di sicuro conoscono il movimento per fare un perfetto 8 ondeggiando per farla dormire. I miei capelli da 21 enne hanno anche iniziato a diventare grigi, ma nulla meglio dei miei capelli tra le sue piccole dita la tranquillizza.
Io non sono qualcosa di perfetto agli occhi della società, o vicino a quello che ero una volta fisicamente, ma la mia perfetta bambina mi vede per quello che sono. Per lei, appendo la luna. Lei conosce il mio cuore. E lo conosceva molto tempo prima che ci incontrassimo.
E lei mi ama per questo.
Non posso dirvi quanta dignità e quanto valore sento a causa di quella verità.
Il mio corpo è solo un contenitore per il mio spirito. Un contenitore incredibile. E forte, bello, adatto, e imbattuto.
Il mio corpo è pieno di vita.
Il mio corpo è potente.
Il mio corpo mi ha reso una madre.
Se da qualcosa, il mio corpo è stato rovinato dal mondo prima che io conoscessi lei e che mi rifacesse interamente.”
Che ne dite unimamme? Condividete il suo pensiero?
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