La legge prevede che lasciare da solo in casa un bambino, anche per solo un’ora, prima del compimento dei 14 anni, è un comportamento che, potenzialmente, può assumere i connotati di un reato.
Recentemente, due sorelle sono state accusate di abbandono di minore nei confronti dei loro quattro figli, tra i 2 e i 7 anni di età, lasciati soli in casa solo per un’ora.
Non sempre, però, si ha la possibilità di lasciare i figli in compagnia di qualcuno e la vita frenetica costringe i genitori a voler vedere i propri figli pronti per una tale esperienza.
Bisogna fare attenzione, però, a non confondere il concetto di crescita con quello di emancipazione. Come spiega la psicologa Brunella Gasperini, infatti, l’emancipazione e la crescita di un bambino non si esauriscono nel:
Quest’ultime attività, infatti, rappresentano una fase della crescita del bambino ma la cosa principale da prendere in considerazione quando arriva il momento di lasciare da solo un figlio è capire se sia pronto psicologicamente.
A tal proposito, sono tanti i fattori da considerare come:
Pensare di lasciare solo un bambino, però, dev’essere la soluzione solo quando non esistono davvero delle alternative.
Prima di farlo, tuttavia, è necessario considerare diversi fattori. Prima di tutto bisogna evitare, se ci sono fratelli o sorelle più grandi, di fare paragoni con l’altro figlio: ogni bambino ha una maturazione diversa da quella dell’altro.
In secondo luogo, bisogna considerare l’ambiente in cui s’intende lasciare solo il bambino. L’ambiente, infatti, dev’essere organizzato in modo tale da non rappresentare un pericolo per il bambino:
Inoltre, prima di lasciare solo un bambino, è necessario rassicurarlo anche da punto di vista emotivo. Il bambino, infatti, deve sentirsi comunque
e non deve assolutamente sentirsi abbandonato.
E’ importante anche sondare le sue paure. Se il bambino chiede di non restare da solo, significa che non è ancora pronto a questo passo verso l’indipendenza. E’ un modo del bambino di chiedere ancora l’aiuto dei propri genitori. Le paure, in questi casi, vanno capite e, per convincerlo a restare solo, non devono essere usati mezzi come:
Generalmente, un bambino è pronto per affrontare questo passaggio intorno al compimento dei 10 anni. Durante il periodo delle scuole superiori, invece, è lo stesso ragazzino a chiedere ai genitori di restare solo. Una richiesta che la mamma e il papà devono accontentare, soprattutto quando non ci sono motivi per non farlo.
Bisogna fare molta attenzione, invece, alla consegna delle famose “chiavi”. Il “mito delle chiavi” rappresenta un gesto di fiducia dei genitori verso i propri figli ma è bene farlo solo quando si è sicuri che il proprio figlio sia in grado di gestire se stesso e le sue uscite.
E voi, care unimamme, a quanti anni avete lasciato il vostro bambino da solo in casa?
E quando avete ritenuto che fosse abbastanza maturo da avere le “famose chiavi di casa”?
Parliamone insieme!
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