Nell’era della tecnologia e dei social networks, le foto non sono solo ricordi ma anche momenti di condivisione, scorci di vita che possiamo e vogliamo mostrare al mondo pubblicandoli sulle nostre “home”, le nostre bacheche o mandandoli ai nostri amici su Whatsapp.
Quello che però spesso tendiamo a dimenticare è che ogni informazione e “reperto” che inviamo nell’etere segna il nostro cammino, contribuisce alla tracciabilità, stila un identikit della nostra persona e della nostra vita.
Per dimostrare questa ipotesi, la NBC Action News ha voluto fare un esperimento. Una collaboratrice, Susanne McDonald, ha scattato alcune foto alla figlia di quattro anni e le ha successivamente postate su Twitter, Facebook ed altri siti del genere attraverso uno smartphone.
Effettuando una ricerca su internet in base alla città, i giornalisti sono presto risaliti
“E’ spaventoso – ha affermato Susanne – Il fatto che abbiano potuto trovare la sua cameretta è spaventoso e terrificante.“
Il Professor Deep Medhi, della UMKC (University of Missoury Kansas City), ha affermato che gli smartphones lasciano una scia high-tech invisibile che si appoggia ad un sistema di geotracking, permettendo la localizzazione della persona. “Funziona come il GPS della macchina. Quando lo usi, può dire dove sei. “
I dati si trasformano in vere e proprie mappe che indicano il punto preciso in cui siamo posizionati.
Il sito icanstalku.com spiega come disattivare il geotag su iPhone, Blackberry, Google Android, Palm WebOS, e raccomanda di limitare le autorizzazioni delle applicazioni collegate a GPS.
Gli esperti affermano che basta qualche piccola accortezza (come spegnere il GPS prima di scattare la foto e postarla) per essere perfettamente al sicuro e per mantenere la propria privacy.
Condividere ricordi con i propri amici è bello, ma bisogna essere coscienti, consapevoli e padroni di decidere quali informazioni trasmettere.
Attenzione a cosa condividete, soprattutto se si tratta di bambini: si tratta della loro sicurezza!
Ecco il video che mostra esattamente come è proceduta l’indagine:
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