Le donne reagiscono allo stupro con Project Unbreakable (Video)

La violenza sulle donne è un tema molto attuale su cui finalmente l’opinione pubblica presta attenzione.

Tra gli innumerevoli modi in cui una donna può subire violenza da parte di un uomo, ce n’è uno particolarmente spregevole: lo stupro.

Su questo aspetto si concentra il progetto di una giovane fotografa americana, Grace Brown, fondatrice del Project Unbreakable.

Tutto è cominciato quando un’amica le ha confidato di essere stata stuprata. Dal momento che non era la prima volta che Grace veniva a conoscenza di un simile dramma nella sua cerchia di conoscenze, questo l’ha convinta che il problema fosse molto esteso, soprattutto per il fatto che molti casi non vengono denunciati.

Due anni fa Grace ha cominciato a fotografare sopravvissute ad abusi sessuali che tenevano in mano dei cartelloni in cui riportavano le frasi che il loro assalitore aveva rivolto loro.

Dal suo avvio questo lavoro ha portato alla luce 2000 storie diverse.

La procedura per partecipare è molto semplice. Basta appunto riportare le frasi che lo stupratore ha rivolto alle sue vittime.

“Quando avrò finito nessuno ti vorrà. Ti romperò” – il mio assalitore
“Tu lavori in un centro per aggressioni sessuali, avresti dovuto saperlo meglio” – mio fratello

L’idea è quella di sensibilizzare circa lo stupro delle donne e incoraggiare il processo di guarigione attraverso l’arte.

“Questo sarà il nostro piccolo segreto…non ti fidi di me?”

 

Ora Project Unbreakable si è espanso includendo anche i commenti sconcertanti di amici e parenti di fronte allo stupro di un’amica o parente.

“Non dirlo a nessuno potrebbe andare in prigione” – Mamma -“e i tuoi cugini ti giudicheranno”

 

 

Segue una galleria con alcune delle immagini del progetto e un video che spiega come è nato.

 

 

 

 

E voi Unimamme cosa ne pensate?

Apprezzate lo sforzo di queste donne coraggiose di denuciare quanto accaduto e sensibilizzare le altre persone su una vicenda per loro dolorosissima?

Parlatene con noi se vi va.

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