Care unimamme, non vorremmo mai parlarne, ma fa parte della vita e allora, prendendo spunto da una storia accaduta, molto bella tra l’altro, proverò a condividere un modo per poter affrontare l’esperienza della morte.
La storia di cui parliamo è di una bimba di 12 anni che aveva riposto in una lettera tutte le sue speranze e i suoi sogni, ma che, purtroppo, a distanza di pochi mesi ha perso la vita, per complicanze in seguito ad una polmonite.
La piccola Taylor Scout Smith il 13 aprile del 2013 ha infatti scritto una lettera da aprirsi solo il 13 aprile 2023, ben 10 anni dopo.I genitori, provati dall’enorme dolore per la perdita, l’hanno trovate tra le sue cose della cameretta. Questa lettera è una sorta di “capsula del tempo” alla quale Taylor non ha affidato oggetti ma i suoi pensieri.
Si tratta di una lettera semplice e allo stesso tempo struggente, quasi un triste presagio di quanto avrebbe vissuto da lì a poco. La dodicenne è infatti morta a dicembre di pneumonia.
Nella lettera Taylor scrive a se stessa, iniziando col dire che a 12 anni la sua vita è davvera semplice, comparata a quella che avrebbe dovuto vivere da lì a 10 anni: inizia infatti a “prevedere” i suoi successi futuri, come
e successivamente descrive la sua vita attuale, soffermandosi anche sulla sua fede e raccomandando alla Taylor del futuro di andare in chiesa, di pregare, di leggere la Bibbia.
Conclude poi con una frase che racchiude tutta la sua forza d’animo e che sicuramente sta aiutando i genitori: “Ricorda sono passati 10 anni da quando ho scritto. Sono successe cose buone e cose brutte, perché così funziona la vita e tu lo devi accettare.”
La missiva, letta a posteriori, è davvero un tuffo al cuore, perché contiene i sogni di una bambina, tutte cose che si immaginava di fare crescendo, ma che per lei, purtroppo, non è stato possibile. Ma rappresenta anche un sostegno per i familiari nell’affrontare questo brutto momento: il padre ha infatti dichiarato che la fede della figlia lo sta aiutando perché adesso la sua bimba è con Dio, del quale lei si fidava e nel quale pensiero viveva.
La madre di Taylor ha anche rivelato che rivivere le emozioni della sua bambina le hanno facilitato a sopportare il suo dolore. Venire a conoscenza di come era la figlia, al di fuori delle mura domestiche
le stanno rendendo meno dolorosa la sua dipartita e la avvicinano a Dio. Taylor dopo la sua scomparsa “mi sta indicando come amare Dio e le persone”, ha dichiarato la mamma.
La famiglia Smith ha anche creato un profilo facebook sul quale stanno caricando immagini della piccola Taylor e tutto ciò che riescono a reperire in camera della bimba o che viene fornito dalle persone che la amavano.
Nella sua cameretta ci sono ancora decine di scatole piene di lettere, poesie e riviste della piccola e tutto riporta alla gioia, la stessa che lei infondeva nelle persone che quotidianamente incontrava.
Insomma, una storia che è certamente triste, ma anche bella: la storia di una bambina che ha davvero vissuto i suoi anni allietando le esistenze altrui con i suoi sorrisi e la sua felicità, e che ora sta aiutando i genitori in uno dei momenti più difficili in assoluto!
Tutte noi potremmo e dovremmo farne tesoro e capire, per quanto possa essere difficile, che la morte è solo fisica, tutto il resto non lo cancellerà nessuno, ogni cosa che faremo ci ricorderà le persone care scomparse.
Dovremmo insegnare ai nostri bimbi che, per esempio, quando perdono un nonno in realtà non lo hanno perso davvero perché lui è ormai parte di loro, e starà loro vicino guardandoli dal cielo dove ha ritrovato i suoi di genitori.
Dovremmo ricordare ai nostri bimbi che anche le persone che lo hanno amato in vita continueranno a ricordarlo con noi e il ricordo del nonno sarà eterno solo se lo manterremo vivo.
Dovremmo raccontare ai nostri bimbi le storie felici che il nonno ha vissuto, allontanando così dalle loro testoline i brutti pensieri e arricchendoli di bei ricordi delle persone care.
Proprio come stanno facendo Tim ed Ellen Smith, i genitori della bimba che non ha potuto vivere il suo futuro.
Noi vi lasciamo con la storia di una bimba morta a causa di una grave malattia ma che è stata ibernata.
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