Dopo la ricerca fatta da Greenpeace sul livello di sostanze tossiche contenute in diversi capi di abbigliamento di marchi importanti e la conoscenza all’opinione pubblica tramite la campagna “Little Monsters”, sul quotidiano La Stampa è stata pubblicata la risposta di uno dei brand coinvolti, C&A.
C&A è una compagnia americana che si dedica all’abbigliamento per uomo, donna e bambino. Secondo quanto riportato dal quotidiano, l’unico prodotto che sembrerebbe contenere sostanze tossiche è un paio di scarpe vendute sul mercato messicano, che C&A ha prontamente ritirato dal mercato per fare ulteriori indagini.
L’azienda ha però sottolineato che lo sforzo per il sempre minor utilizzo delle sostanze chimiche nella filiera produttiva mira al totale azzeramento entro il 2020. Il marchio segnala che solo nel 2013 ha compiuto diversi atti per rispettare l’ambiente e ovviamente le persone:
• eliminazione graduale del il c8 entro e non oltre il 1 Gennaio 2015.
• sono stati testati, analizzati e condivisi i risultati dell’utilizzo di prodotti chimici all’interno di 20 strutture in Bangladesh, China, India, Taiwan e Vietnam.
• è stato sviluppato e condiviso il primo database di componenti chimici globale, come passo importante per identificare ed eliminare quelli nocivi.
Il rapporto di Greenpeace ha messo in luce che dobbiamo stare all’erta: certo, come dimostra C&A di strada ne è stata fatta, ma quanto bisognerà ancora rimboccarsi le maniche per riparare ai danni provocati all’ecosistema e all’uomo?
E voi unimamme cosa ne pensate? Quanta fiducia avete ancora?
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