Io non ho mai avuto particolare simpatia per Barbara D’Urso: secondo me pur di fare audience sarebbe disposta a intervistare qualcuno sul letto di morte. E negli anni, tra Pomeriggio 5 e Domenica live, di cose di cattivo gusto ne ha combinate: vi ricordate l’intervista a Francesco Nuti in carrozzina, quando neppure riusciva a parlare? Oppure tutto il voyerismo sfrenato sui vari fatti di cronaca, come l’omicidio di Sarah Scazzi? Eppure, continua ad essere molto amata dal pubblico: quando la domenica era affidata ad esempio a Federica Panicucci, il successo non era lo stesso ed è stata richiamata a gran voce.
Anche questa volta sembra l’abbia scampata: domenica scorsa, come riporta Corriere.it, ha moderato una discussione a Domenica Live il cui titolo era più che eloquente: “L’Italia è un Paese molto bacchettone e moralista, ma in realtà siamo un’Italia a luci rosse?” e sono seguiti questi servizi:
Decisamente troppo per il primo pomeriggio della rete ammiraglia di Mediaset: il Moige, l’osservatorio sui minori e i mezzi di comunicazione, l’ha definito ” una delle pagine più tristi e trash della nostra tv“. Barbara D’Urso sembra si sia salvata dall’ira funesta del Direttore dell’informazione Mauro Crippa perché lei non era a conoscenza dei contenuti dei servizi.
Di chi sia la colpa o meno, sebbene la D’Urso e le sue faccette siano al limite della sopportazione, io non credo che sia solo lei da demonizzare. La tv non adatta ai minori c’è sempre, tutti i giorni: le scene di sesso in Beautiful ne sono un esempio. Oppure cartoni animati dove si dicono parolacce in orari assolutamente normali. Questo sia sulla tv generalista sia sul satellite.
Certo, la migliore scelta che si possa fare è spegnere il tubo catodico, ma per noi che lo facciamo ce ne sono tanti altri sintonizzati. D’altronde, gli argomenti pruriginosi sono quelli che attraggono di più e chi lavora in tv fa il proprio mestiere: portare risultati che si traducono in pubblicità e quindi in investimenti.
Certo, pensare che il pubblico sia “stupido” e che voglia necessariamente solo certi contenuti è banalizzare l’intelligenza di chi guarda. Il migliore dei mondi possibili sarebbe quello di avere un palinsesto personalizzato, come il menù di un ristorante: scegliere di guardare quello che si vuole tra l’offerta componendo una propria giornata televisiva. In questo modo si eviterebbero tanti programmi inutili.
Quando questo non è possibile e il vostro bambino si trova per caso di fronte ad una scena non adatta a lui come vi comportate? Ve lo chiedo perché Paola è ancora piccola, ma il tempo delle domande non è mai passato. Penso che:
E voi unimamme? Cosa ne pensate?
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