Cari unigenitori, avete mai pensato che un giorno non molto lontano, potreste portare a casa dall’ospedale, oltre al vostro frugoletto, anche la sua placenta?
Vi abbiamo già parlato del Lotus Birth, e di ciò che comporta. Oggi vi parliamo della placenta e dei diversi utilizzi che se ne possono fare.
Questo organo che ha contribuito a tenere in vita il vostro piccolo mentre era nella pancia, di norma viene distrutto a meno che non ci siano richieste particolari basati su credo religiosi o culturali della famiglia.
Una mamma americana, nel suo blog, ha narrato l’esperienza in prima persona, sottolineando la stranezza di portare a casa quell’involucro che una volta faceva parte del suo corpo.
Scherzosamente la blogger, tempo dopo, ha deciso di festeggiare con i familiari il Placenta Day seppellendola in giardino.
Questo le ha dato lo spunto per alcuni semplici e simpatici consigli, che riportiamo:
- seppellirla: pratica in uso presso l’isola di Samoa e alle Hawaii, sopra di essa poi si pianta un bell’albero. Tutto ciò serve a onorare il lavoro compiuto dal corpo della donna.
- mangiarla: questa usanza nasce negli anni ’70, dal momento che la placenta funge da guardiano tra due flussi sanguigni, è ricca di elementi nutrienti e ferro. Si pensa quindi possa aiutare le madre a riprendersi dal parto e a combattere la depressione. Su internet sono presenti diverse ricette e anche video su come prepararla.
- come ingerirla: la si può sminuzzare e assumere in pillole . Secondo un recente studio il 96% delle donne che hanno mangiato la propria placenta dichiara che lo rifarebbe.
- arte: la si può usare per realizzare degli oggetti artistici o dei dipinti. Si appoggia la placenta su un foglio privo di acido con la parte delle vene verso il basso e realizzate un’impronta.
E voi, care Unimamme che idea vi siete fatti di questi stravaganti usi della placenta?
Vi trovereste a vostro agio ad averla in frigo?
Diteci la vostra se ne avete voglia!