Uno studio della Durham University nel Regno Unito ha stabilito una relazione tra gravidanze più lunghe e cervelli più grandi. Inoltre l’organizzazione per la salute infantile March Of Dimes sconsiglia di programmare il parto prima della 39°settimana perché il cervello del piccolo non è ancora ben sviluppato.
L’insufficienza di ferro nel sangue delle mamme nei primi mesi della gravidanza può arrestare lo sviluppo del cervello del neonato, almeno secondo le stime dell’Università del Rochester Medical Center. I bambini con carenza di ferro possono presentare problemi di apprendimento e ritardi nello sviluppo del linguaggio.
Molti pediatri raccomandano di continuare con l’allattamento al seno dai 12 ai 14 mesi, finché il 75% del cervello dei piccoli si sarà sviluppato. Allattare più lungo offre la possibilità di un quoziente intellettivo più elevato.
Alcune ricerche dimostrano che consumare grassi acidi prima e dopo la gravidanza avrà un impatto positivo sullo sviluppo cognitivo del bambino e sulla salute della madre. I migliori sono avocado, olio d’oliva e latte.
Secondo l’opinione dell‘Accademia di Medicina del Sonno una buona notte di riposo contribuisce a sviluppare il cervello del piccolo e ad aumentare le funzioni esecutive. Vengono promossi inoltre autodisciplina, sollecitudine e capacità mnemoniche. Il pediatra newyorkese Anatoly Belilovsky scoraggia la tendenza dei genitori a cullare i bambini quando piangono di notte, questo gesto infatti disturba la ripresa del sonno del piccolo.
Sempre Belilovsky suggerisce ai genitori che vogliano incrementare l’intelligenza sociale dei figli, di prendere un animale. “I bimbi che interagiscono con un animale imparano subito a interpretare emozioni e sentimenti” dichiara il noto pediatra.
Diversi studi hanno dimostrato che programmi educativi in tv, videogiochi e dvd non influiscono in modo positivo sui piccoli sotto i tre anni. Invece, parlare, leggere loro una storia stimola la loro intelligenza linguistica, contare i giocattoli poi aumenta le loro abilità numeriche.
I giochi che sviluppano l’intelligenza non funzionano senza la presenza di un genitore o un adulto che motivi il bimbo a risolvere un puzzle o un rompicapo. L’approvazione e l’interazione con il genitore sono fondamentali.
Bambini con livelli di piombo leggermente sopra la norma hanno risultati peggiori in matematica, lettura, ragionamenti non verbali, test su memoria a breve termine. Donne gravide e che allattano dovrebbero fare un test, mentre i genitori dovrebbero controllare etichette, colori e terreno alla ricerca di tracce di piombo.
Ricerche del Columbia Center per la Salute Ambientale del bambino collegano l’esposizione al traffico delle donne incinte a successivi problemi di attenzione nei bambini. L’inquinamento respirato dalle donne si trasferisce al piccolo via placenta.
Allora, che ne pensate? Quanti di questi consigli già seguivate?
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