Sempre più spesso si sente parlare dell’uso delle cosiddette droghe, come la cannabis, per scopo terapeutico. Ne abbiamo parlato anche in relazione al cancro.
Oggi però vi raccontiamo la storia del piccolo Zaki Jackson, un bambino affetto da violente convulsioni epilettiche, entrato a far parte del programma chiamato Tela di Carlotta che consente a 180 bimbi come lui di usufruire delle cannabis per contrastare gli effetti della malattia.
La famiglia di questo bimbo di 10 anni ha vissuto un lungo inferno, cercando di combattere il male di Zacki con una serie di farmaci, ma inutilmente.
I vari medicinali l’hanno solo danneggiato, privandolo del sonno, causandogli dolorosissimi crampi, ma senza risolvere gli attacchi epilettici che lo rendevano incapace di parlare, camminare e a volte persino di respirare.
Da un anno però, Zacki, grazie alla nuova cura basata sulla cannabis, è molto migliorato, tanto che è privo di attacchi epilettici.
Zacki è solo uno dei tanti bambini che partecipano a questa straordinaria sperimentazione, in Colorado, curata della dottoressa Margaret Gedde.
L’uso della cannabis come trattamento per gli attacchi epilettici ha origini antiche, veniva infatti già adoperata nel 1848, come documentato da un dottore dell’esercito inglese.
Come sottolinea però la dottoressa Gedde, l’attuale uso della cannabis per i casi simili a quello di Zacki è ancora pionieristico e non ben documentato. Al momento infatti si stanno raccogliendo le testimonianze dei genitori dei bimbi coinvolti per pubblicizzare i risultati della cura.
La fotografa Nichole Montanez, madre di una bimba in lista di attesa per la sperimentazione, ha deciso di lavorare a un servizio riguardante i bambini che partecipano alla terapia, intitolandolo: Volti della Cannabis.
“Ho trattato tutti i ragazzini come se fossero miei” racconta Nichole “volevo che anche gli altri vedessero quel che vedo io, non malati, ma solo bambini“.
In America ci sono diverse strutture in cui è consentito l’uso di droghe a scopo terapeutico. Ad esempio se ne trova uno in California e dove questo non avviene i genitori fanno sentire la loro voce affinché anche i loro piccoli abbiano questa opportunità.
La fotografa Montanez spera con tutto il cuore che anche altre persone si rendano conto che la cannabis può venire incontro alle esigenze di ragazzini malati.
E voi unimamme cosa ne pensate di questa commovente storia?
Sareste inclini a concede l’uso della cannabis per scopi simili a quelli narrati qui sopra oppure siete completamente contrarie?
Diteci la vostra.