La storia del piccolo Zion è una di quelle che toccano il cuore e narra di una forte legame d’amore nonostante un’enorme tragedia.
Alla ventesima settimana di gravidanza, i genitori di questo bimbo, Robbyn e Josh, hanno scoperto che il loro quarto figlio era affetto da una terribile malattia genetica: la trisomia 18, anche detta sindrome di Edwards, dal nome dello scienziato che per primo la scoprì.
Si tratta di una malattia che difficilmente avrebbe lasciato scampo al loro piccolo, ma i due giovani genitori hanno deciso comunque di avere il bimbo, documentandone poi la breve esistenza tramite un toccante progetto fotografico.
Josh è un pastore della sua comunità che si trova in Illinois e lui e sua moglie sono due devoti cristiani.
Secondo questa coppia la breve vita del loro piccolo testimonia la perfezione della bellezza divina, ogni battito del suo minuscolo cuore, la misura dell’amore che c’è nel mondo.
L’anomalia genetica di cui ha sofferto Zion crea delle malformazioni al cuore e al fegato, danneggiando seriamente anche altri organi interni. Alcuni bambini nascono con piedi palmati, malformazioni alle orecchie e la testa molto piccola, è molto raro che qualcuno sopravviva al periodo neonatale.
La madre di Zion, Robbyn, ha dichiarato che, a dispetto dei tragici pronostici, lei e suo marito hanno comunque voluto dare una chance al loro bimbo.
Così, fin dall’inizio della gravidanza Robbyn e Josh hanno cominciato a scattare foto del pancione da condividere con amici e parenti.
L’11 gennaio Zion è venuto alla luce per la gioia di tutta la famiglia. “In effetti in dieci giorni su questa terra hai fatto più di quello che sperassi e voglio che tu sappia che sono orgolioso di te” ha dichiarato il padre Josh.
La famiglia, tra cui i fratelli maggiori di Zion, ha coccolato il piccolino fino al 21 gennaio, giorno in cui il bimbo purtroppo se n’è andato a causa di un’insufficienza respiratoria.
“Zion ha reso il Paradiso più vicino al nostro cuore, abbiamo ringraziato il Signore per averci concesso di dividere la nostra esistenza con quella del bimbo” hanno aggiunto i genitori, commossi.
E voi unimamme come vi sentite davanti a questa storia?
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