L’infedeltà è un tasto dolente con cui a volte dobbiamo confrontarsi. Solitamente gli studi riguardanti questo tipo di comportamento tendono a concentrarsi sugli effetti o sulle cause scatenanti, invece una ricerca di Hall e Fincham mira a fare chiarezza sulla questione più controversa: “perché ci si separa dopo un tradimento?“.
Si tratta, in gran parte, di una questione di atteggiamento. Si tende infatti a vivere quest’esperienza secondo due prospettive:
- fatalismo/rassegnazione: è così che sono fatti gli uomini, probabilmente accadrà ancora
- giustificazione: si è trattato di un’anomalia momentanea causata da determinate circostanze, non succederà di nuovo.
A seconda di quale opzione sceglieremo per contestualizzare il caso di infedeltà, riusciremo o meno a venirne a patti o a salvare la relazione, se sono queste le nostre intenzioni.
Trovare le motivazioni dietro a un tradimento sono molto importanti e strettamente legate al perdono. Certo, se si pensa che si è trattato di un caso isolato e non di un’abitudine consolidata si è più inclini a perdonare e cercare di ricucire una relazione.
Lo studio di Hall e Fincham ha indagato appunto tra un gruppo di persone che erano state tradite per scoprire quali motivazioni attribuissero all’accaduto e il loro conseguente, o meno, perdono.
Alla spiegazione più negativa, la seconda dunque, risulta essere associata anche la fine della relazione.
Secondo Hall e Fincham comunque bisognerebbe cercare di perdonare lo sbaglio altrui, indipendentemente da com’è finita la storia.
E voi unimamme concordate con questa prospettiva?
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