La moda, autolesionista, dilagante tra i giovani conosciuta con il termine Neknomination sta accogliendo sempre più seguaci. Per chi ancora non ne avesse sentito parlare si tratta di un drink game, una sfida nella quale vince chi più ingurgita bevande alcoliche. Il tutto viene filmato e postato sui vari social network per sfidare gli amici a fare di meglio. “Sai fare meglio di me?”, questa la frase usata come guanto di sfida.
Questo, chiaramente, denota il malessere presente nei ragazzi che, apatici, cercano qualche diversivo per trascorrere le giornate troppo lunghe e a volte vuote e prive di ideali. Questo “gioco al massacro” nato in Australia si è dilagato, da subito, a macchia d’olio, provocando vittime ovunque.
Per fortuna, però, non esistono solo ragazzi di questo genere, per i quali è inutile sprecare aggettivi poiché sarebbero tutti negativi, ma, e questo ci consola, ci sono moltissimi ragazzi intelligenti con la voglia di vivere e di condividere esperienze positive. Questo quanto fatto da un ragazzo di Johannesburg che di contro alla Neknominate lancia la RakNomination, Random Acts of Kindness (Atti casuali di gentilezza) che, attraverso lo stesso metodo della prima, “sfida” chiunque a superare un gesto di solidarietà, pubblicando il video del bel gesto compiuto, come ad esempio:
- aiutare un senzatetto donandogli qualcosa da mangiare,
- offrirgli una coperta,
- aiutare una persona anziana a portare la spesa,
- fare compagnia a una persona sola
- e via discorrendo.
Il video termina con la stessa frase “Saprai fare meglio di me nelle prossime 24 ore?”.
E allora perché non emulare un bel gesto? Ad oggi, sembra che questa iniziativa sia molto seguita, infatti la pagina Facebook ha ottenuto, in pochi giorni, quasi 14.000 “mi piace” e bel oltre le 3.000 persone ne parlano.
Molto simile è la Smartnomination, la cui pagina Facebook è piena di filmati di ragazzi francesi che per rispondere alla Neknomination, hanno deciso di “nominare” 3 conoscenti che in 24 ore di tempo devono filmare mentre aiutano qualcuno.
I perbenisti diranno che la beneficenza va fatta senza ostentarla, e sicuramente è vero, però se, per una volta, può fare da apripista per una nuova tendenza tra i giovani, e magari proprio tra quelli che fino a qualche tempo fa si “dilettavano” a mostrarsi ubriachi e capaci di qualsiasi idiozia, allora ben venga.
Forza ragazzi, siate artefici del vostro futuro!