Siete curiosi di sapere se tra cinque anni ci sarete ancora? Ora è possibile soddisfare la vostra curiosità.
Un gruppo di ricercatori europei ha infatti condotto uno studio su più di 17 mila persone di origine estone e finlandese, pubblicato sulla rivista Plos Medicine, in seguito al quale siano stati rilevati 4 biomarcatori (indicatori biologici) nel sangue capaci di scoprire il rischio di mortalità a causa di problemi cardiaci o tumorali.
Il test, già definito Death test (test della morte) si basa sulle seguenti quattro molecole presenti nel sangue (bioindicatori):
- l’albumina, della quale parametri alterati indicano presenza di malattie del fegato o del rene
- l’Alfa 1-glicoproteina acida, i cui valori aumentano in presenza di cancro
- il citrato, indispensabile per il metabolismo e, quindi, malattie dovute a disfunzioni alimentari
- le particelle lipopotreiche a densità molto bassa (Vldl), la cui presenza fuori dal range previsto indica malattie cardiache.
Questi parametri si alterano in presenza di alcune malattie che, se non diagnosticate e curate, portano alla morte ma, chiaramente, non ne sono la causa.
Tanti sono scettici perché in realtà non è stato scoperto niente di nuovo se non che, in presenza di determinate malattie, alcune sostanze presenti nel sangue subiscono una notevole alterazione.
Si conoscono da sempre i fattori colpevoli della morte prima del tempo:
- fumo, anche quello passivo
- sovrappeso,
- alcol,
- poca attività fisica,
- dieta ricca di carboidrati e priva di frutta e verdura.
E allora se vogliamo evitare di morire anzitempo cerchiamo di curare bene il nostro organismo.
E voi, care unimamme, cosa ne pensate?