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Scuola

Crescere senza giocattoli rende più “ricchi” i nostri figli?

Published by
Maria Sole Bosaia

Vi ricordate la vostra infanzia o quella narrata dai vostri nonni trascorsa sempre all’aria aperta, immersi nella natura e con l’unica compagnia degli amichetti e di qualche gioco improvvisato?

Si tratta di uno scenario molto diverso rispetto a quella dei vostri figli, spesso sballottati da un posto all’altro, sempre chiusi in casa davanti alla tv, al computer o con un mano una console per videogiochi.

In America invece c’è un bambino, lo chiameremo Will, che non ha mai avuto giochi.

Anche se a voi sembrerà triste così non è perché la madre di questo piccolo ha scelto consapevolmente di non regalare giocattoli al figlio, preferendo per lui un altro tipo di educazione.

Rimasta genitore single, la mamma di Will, con cui vive in una casa mobile, ha stabilito che il figlio sarebbe cresciuto molto diversamente dai coetanei che lei, molto spesso, vedeva profondamente annoiati da quello che avevano e incapaci di dar libero sfogo alla loro immaginazione, la risorsa più preziosa per un bambino.

Lei e Will non possiedono televisione e computer, anche se il bambino può usare quest’ultimo in biblioteca. Si occupano insieme di un orto da cui traggono prodotti che usano per cucinarsi deliziosi pranzetti o che scambiano con i loro vicini.

Tutta la comunità contribuisce alla crescita di Will, a cui piace aiutare i vicini anziani svolgendo per loro piccole mansioni.

Quando era più piccolo sua madre ha creato per lui i giocattoli più disparati, utilizzando quanto aveva intorno: una bottiglietta d’acqua vuota, per esempio, con l’aggiunta di fagioli all’interno è diventata un sonaglio e così via.

Ora che ha sei anni, Will si comporta come ogni bimbo della sua età, trasformando qualsiasi cosa in gioco. Lavora per esempio con materiali di scarto e di recente si sta impegnando per creare un go cart con un tosaerba e degli pneumatici.

In occasione di feste e compleanni Will è incentivato a fare esperienze diverse, come gite al mare, visite al museo e se proprio serve qualcosa si tratta di pastelli, vestiti, oppure attrezzi per costruire qualcos’altro.

Secondo la madre di Will, suo figlio è molto avvantaggiato in quanto la sua vita è ricca di veri interessi, contrariamente ai ragazzini che passano ore davanti a congegni elettronici da cui finiscono per essere sovrastimolati e annoiati.

Gli studi sembrano confermare la validità del metodo educativo scelto dal genitore di questo bimbo, perché è stato dimostrato che senza le pressioni e gli interventi degli adulti i ragazzini si impegnano con grande entusiasmo nei confronti delle attività prescelte.

E voi unimamme cosa ne pensate?

Vi sembra una scelta troppo radicale quella della mamma di Will oppure trovate si tratti di un buono spunto per un ritorno a una vita più semplice e meno stressante anche per i bambini?

Dite la vostra se vi va.

 

Maria Sole Bosaia

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