La Settimana Mondiale del Cervello ha lo scopo di attirare l’attenzione mondiale sul cervello e sui suoi numerosi segreti, ed è resa possibile grazie alle Società Neuroscientifiche di tutto il mondo.
L’Italia ha dato il suo apporto tramite la Società Italiana di Neurologia dal 2010. Questo progetto coordinato dalla
- European Dana Alliance for the Brain in Europa
- Dana Alliance for the Brain Iniziatives e dalla Society for Neuroscience negli Stati Uniti,
vuole rendere partecipi anche i non addetti ai lavori sull’importanza che svolge in ogni piccolo gesto quotidiano questo organo ancora in gran parte inesplorato.
Il tema di quest’anno è “Cervello e Memoria” e le iniziative, sparse un pò su tutto il territorio nazionale, per sensibilizzare i cittadini sull’importanza della ricerca sulle patologie neurologiche e psichiatriche tratteranno i temi inerenti proprio alla memoria e ai suoi disturbi in alcune delle malattie neurologiche più conosciute quali
- il morbo di Alzheimer,
- demenza,
- epilessia,
- morbo di Parkinson e
- sclerosi multipla.
Il professore Aldo Quattrone, Presidente della Società Italiana di Neurologia dichiara “Oggi sappiamo che i disturbi della memoria rappresentano un sintomo sempre più comune che colpisce circa il 7% della popolazione generale con più di 65 anni fino a raggiungere il 30% dei soggetti con età superiore a 80 anni. I disturbi della memoria, purtroppo, non sono caratteristici solo della malattia di Alzheimer ma possono essere presenti in molte malattie neurologiche e, pertanto, devono essere ricercati e correttamente diagnosticati”. E sostiene, carte alla mano, che quasi il 30-40% dei pazienti affetti da Parkinson lamenta disrturbi di memoria. E, se è vero che questa patologia compare prettamente in età presenile, è vero anche che oltre all’ereditarietà alcuni fattori di rischio influiscono di gran lunga sulla sua comparsa e si tratta di
- obesità
- fumo
- alcol.
Un dato rassicurante riguarda l’esercizio fisico che, se praticato fin da giovane età, agisce come fattore protettivo. Così come continuare a stimolare la mente, leggendo e impegnandola in attività intellettuali aiuta a rallentare il processo di invecchiamento del cervello.
Per cui, gli specialisti, consigliano di mantenere una vita attiva e stimolante, sia fisicamente che intellettivamente, per contrastare o ritardare l’insorgere delle malattie degenerative legate all’avanzamento dell’età.
Altro argomento che si tratterà durante la Settimana Mondiale del Cervello riguarderà il nesso esistente tra lo stile di vita e le malattie neurologiche:
- l’abuso di alcol
- il fumo
- l’utilizzo di droghe
rendono il cervello e anche gli altri organi nervosi più soggetti a danni permanenti.
E allora, care unimamme, cerchiamo di evitare di invecchiare anzitempo e dedichiamo tutte le attenzioni possibili a questo organo sconosciuto leggendo e tenendola sempre allenato.
Qualcuno disse che i libri sono il cibo della mente e allora non mettiamola a dieta!!!
Per conoscere il programma di questa lodevole iniziativa clicca qui.
Ah, dimenticavo…buona vita!