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Categoria Genitori & co.

Il papà non può assistere al parto, se la madre non lo vuole.

Published by
Maria Sole Bosaia

 

Si pensa al parto come un momento sì di dolore, ma anche di grande gioia per l’arrivo di una nuova vita.

Purtroppo non sempre le cose vanno come previsto e quello che dovrebbe essere vissuto come un’esperienza, per quanto possibile, serena, può diventare motivo di ansie per i genitori e se vi trovate in America e state per diventare papà, un giudice può impedirvi di entrare in sala parto.

Vediamo un po’ cos’è successo nel lontano New Jersey dove il giudice Sohail Mohammed ha stabilito un importante precedente legale su questo argomento.

In pratica, un papà non ha il diritto di essere presente al momento della nascita del figlio.

Tutto è cominciato quando Rebecca DeLuccia e Steven Plotnick hanno concepito un figlio, si sono sposati e hanno divorziato a velocità lampo nel 2013.

Al momento della nascita del bimbo i due non si sentivano più nemmeno tanto spesso, se non per qualche breve comunicazione.

Plotnick ha cominciato col citare in giudizio l’ex consorte per poter essere avvisato al momento del travaglio.

Il caso è stato discusso il giorno stesso in cui Rebecca cominciava ad avere le doglie, con lei “presente” attraverso il telefono e già sistemata in sala parto.

Potete immaginare quanto fosse alta la tensione da entrambe le parti.

Gli interessi che un padre ha prima della nascita del bambino sono subordinati agli interessi della madre” ha vaticinato il giudice, con grande fermezza.

Infatti, sebbene fosse encomiabile il desiderio del papà di assistere alla nascita del piccolo, la sua presenza era non voluta e anzi avrebbe potuto creare stress alla madre già provata.

Inoltre Plotnick avrebbe violato la provacy della donna che sarebbe stata costretta a condividere con lui informazioni mediche strettamente personali.

L’avvocato di Plotnick ha poi precisato che il suo cliente non aveva mai chiesto di trovarsi in sala parto, ma solo di poter vedere il figlio.

La sentenza emanata da Mohammed si rifà a dei “precedenti”, ovvero a quando giudici dell’Alta Corte stabilirono che le donne hanno maggiori diritti sul proprio corpo e sul figlio che portano in grembo del padre e che possono quindi anche non condividere con loro la decisione di abortire.

Volete sapere com’è andata finire per Plotnick e DeLuccia?

L’uomo non ha fatto ricorso perché la sua ex ha infine deciso di mostrargli il bimbo, nei limiti delle regole imposte a tutti i visitatori.

E voi cosa ne pensate care unimamme?

Concordate con la decisione di questo giudice di tutelare la madre del piccolo? E cosa ne pensate dei diritti della madre sul proprio corpo e sul figlio in grembo?

 

 

Maria Sole Bosaia

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