Eccoci di nuovo con una vignetta del grande Gavin Aung Than, in arte Zen Pencils. Questa volta racconta una storia che ha come protagonista il mitico Bruce Lee.
Nel 1964 , Bruce Lee si trasferisce a Oakland da Seattle e apre una scuola di arti marziali dal nome Jun Fan Gung – Fu ( il nome cinese di Bruce è Jun Fan ).
Bruce Lee, esperto di Wing Chun , uno stile di kung-fu cinese appreso da adolescente a Hong Kong, decide di insegnarne una versione modificata a ragazzi di diverse origini (cinese, giapponese , nero, bianco). Ciò però non è ben visto dalla comunità cinese di Oakland, contraria al fatto che ci fossero studenti non cinesi, e che ancora considerano il kung-fu come qualcosa di mistico, da proteggere e i cui segreti devono essere tramandati di generazione in generazione e non divulgati.
Per tali motivi Bruce Lee riceve un ultimatum: “o smetti di insegnare ai non cinesi o faremo visita alla tua scuola”. Naturalmente Lee non si piega, lui che nella sua vita è stato vittima di razzismo da quando era piccolo, essendo cresciuto a Hong Kong, occupata dai giapponesi, ed avendo patrimonio indoeuropeo, e poi trasferitosi in America dove era visto come un “mezzo cinese”.
Ed è a questo punto della storia che inizia il fumetto: la comunità cinese invia alla scuola il combattente numero uno, Wong Jack Man.
Il duello con Wong cambia la vita di Bruce Lee: anche se ha vinto, infatti, non lo ha battuto velocemente e come avrebbe voluto. L’incontro è durato infatti piu’ di 3 minuti e alla fine Bruce è senza fiato e scoraggiato. Ciò è servito però a Bruce a ricominciare:
- ha guardato se stesso in modo critico,
- ha riconosciuto e ammesso i suoi limiti
- e da questi è ripartito!
Ha iniziato così un serio allenamento aerobico e ha studiato nuovi stili di combattimento. Tra questi, ha affinato uno stile chiamato Jeet Kune Do, tradotto in “La via per intercettare il pugno”. Insomma, si è rialzato ed è diventato piu’ forte di prima, divenendo il Bruce Lee che conosciamo tutti!
Ecco quindi che Bruce Lee è sicuramente un esempio di come dedizione, duro lavoro e volontà possono portare lontano, partendo proprio dai nostri limiti…