La titolare di questa struttura privata Anna Podestà dichiara “Il progetto è nato perché il mondo cambia e perché molti genitori sono impegnati in turni lavorativi di notte, per esempio negli ospedali. Ma ci sono anche i bimbi delle tate, delle domestiche che lavorano di notte nelle famiglie. A New York esiste da tempo e i dati consegnano il fatto che oltre il 40% delle coppie ha lavori notturni”. E aggiunge “A chi ci critica rispondo che è una fatica per il bambino andare all’asilo anche di giorno. Qui non si ‘sbolognano’ i pargoli e non si delega a terzi il fatto di seguirli anche la notte. Entra solo chi comprende il progetto che è trasformare la fatica che può rappresentare il non dormire nella propria cameretta in un fantastico viaggio e un’escursione fuori dalla propria realtà quotidiana”.
Di sicuro è un progetto innovativo e forse proprio per questo le opinioni sono un pò contrastanti poiché molti sostengono che per il bambino sarebbe meglio dormire nella propria cameretta con l’altro genitore, ovvero quello che non lavora durante la notte e altri, invece, ritengono che in questo modo la mamma lavoratrice vive il suo stare fuori di casa durante gli orari notturni con meno ansie e meno preoccupazioni.
Secondo il mio modesto parere questo genere di struttura è ideale per le coppie che hanno un lavoro da turnista e che, magari, può succedere che i turni si accavallino mettendoli in seria difficoltà, per il resto delle volte io preferirei saperlo nel suo lettino, a casa sua e in compagnia de suo papà.
Voi cosa ne pensate unimamme? Lascereste volentieri il vostro bimbo in una struttura con personale specializzato durante il vostro turno di notte?
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