Purtroppo Aruna e il marito Ramesh, sono molto poveri e hanno dovuto vendere tutto ciò che possedevano e chiedere ai famigliari e agli amici del denaro per poter mantenere giornalmente il costo dell’ospedale, 130 dollari. Dopo 20 giorni però gli aiuti sono finiti e i due genitori non hanno dovuto far dimettere il figlio. Nessun intervento chiesto da loro – come ad esempio rivolgersi ad un altro ospedale o alla Caritas – non ha dato frutto.
E’ stato allora che il piccolo Mithilesh è stato posizionato in una scatola del ghiaccio portatile (quella di polistirolo espanso per intenderci), acquistato dalla mamma al mercato del pesce. Seguendo le indicazioni dei medici, infatti, la coppia di neogenitori ha messo il bambino dentro il contenitore con dei buchi per la ventilazione e con un lampadina da 60 watt per mantenere il giusto grado di calore. Ogni due ore il piccolo veniva tirato fuori per misurargli la temperatura, e questo tutti i giorni per cinque mesi.
La loro storia, raccontata dal sito nydailynews.com, è giunta su un paio di quotidiani locali e in questo modo il Wadia Hospital for Children a Parel, Mumbai, ha preso in cura Mithilesh gratuitamente. E oggi il bambino è sotto cura per 24 ore al giorno, perchè sottopeso, ma i medici confidano di mandarlo a casa entro poche settimane.
Inoltre, sono arrivati diversi aiuti, soprattutto denaro, per permettere alla coppia di tirare un sospiro di sollievo.
Una vicenda sicuramente surreale, che fa capire quanto l’amore per un figlio faccia compiere gesti impensati e regala speranza, anche quando non si hanno risorse.
E voi unimamme, qual è la vostra opinione? Vi ha colpito?
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