Questa è la storia di un uomo e del percorso di guarigione che ha affrontato insieme alla moglie. Una testimonianza importante per capire il delicato equilibrio in cui muoversi insieme.
come affrontare una storia di violenza sulle donne
Cosa fare se un giorno tua moglie non torna a casa dal lavoro? Se scopri che non ha preso i bambini a scuola e che la sua macchina è rimasta abbandonata al parcheggio dell’ufficio? È il drammatico inizio di questa storia di violenza, in cui un uomo decide di rapire e stuprare la sua ex moglie, aiutato da altre otto persone, colpevole probabilmente di aver scelto una nuova vita.
Ma non è la prospettiva del carnefice che ci interessa, ma il percorso di guarigione. Un percorso sempre difficile in cui il compagno non sa mai come muoversi: se essere vicino o mantenersi distante, se prodigarsi in attenzioni o lasciare spazio.
Fin dalle prime fasi, tra medici, infermieri e poliziotti è il compagno a doversi preoccupare che la priorità sia la sua salute fisica. E una volta giunti a casa inizia il percorso di guarigione mentale.
L’uomo dorme inizialmente alla base del letto, cercando un equilibrio tra l’esserle vicino (la donna ha incubi che la svegliano durante la notte) e non imporre la sua presenza.
È un percorso lungo che non si può affrontare senza dialogo. La donna ha bisogno di sentirsi amata, perché avrà la percezione di essere stata danneggiata, che non valga più nulla. Allo stesso tempo deve sentirsi in completo controllo. Anche un semplice abbraccio o tenerle la mano deve essere annunciato. Si può chiedere per esempio: “Avrei voglia di abbracciarti, vuoi?”, in modo che la donna abbia la percezione dell’affetto, del desiderio, ma sia sempre in grado di poter rifiutare.
Ecco un elenco di punti fondamentali per riuscire a mantenere quest’equilibrio:
1) Credile, non mettere mai in discussione la violenza che ha subito.
2) Assicurati che riceva come prima cosa l’assistenza medica necessaria e offriti di restare con lei.
3) Sebbene sia una reazione normale avere il desiderio di fare del male a chi ha fatto soffrire la tua compagna, non esternarlo, almeno non con lei. Di tutto ha bisogno tranne che sapere che l’uomo che ha vicino vuole essere violento.
4) Tieni tutte le persone non strettamente necessarie lontane da lei durante la crisi iniziale.
5) Tieni ben presente che la polizia sta facendo il suo lavoro, ma non permettere che diventi una aggravante per le sue condizioni.
6) Aiutala a riacquistare il controllo, Se non desidera il coinvolgimento della polizia è una sua scelta.
7) Non trattenere le manifestazioni di affetto fisico, ma dalle la possibilità di rifiutarle.
8) Rassicurala sul fatto che la ami e che non stata è colpa sua.
9) Non farle pressioni per recuperare l’intimità sessuale e rendile semplice la possibilità di dire di no senza prendere il rifiuto come un fatto personale.
10) Tieni sotto controllo i tuoi livelli di stress. L’esercizio fisico può aiutare.
11) Ricorda che hai bisogno anche tu di parlare con qualcuno di tutto.
12) Parla sempre con il tuo partner e fai tutto ciò che puoi per mantenere la sua fiducia.
13) Impara tutto ciò che puoi sullo stupro e sui suoi effetti.
L’abuso sessuale è un’esperienza drammatica nella vita di una donna e nella vita di coppia, tutte le unimamme saranno d’accordo. Ma il partner può essere di grande aiuto nel recupero di una vita felice: un compagno, se davvero vuole esserlo fino in fondo, sarà fondamentale nelle fasi più difficili dell’esistenza.
Unimamme e voi ritenete preziosi questi consigli?