L’eccesso di attenzione verso i bambini a volte è dannoso: rischiamo di proteggerli oltre il loro bisogno e lasciarli così impreparati di fronte ai rischi veri dell’esistenza.
Spesso i genitori fanno fatica a capirlo perché rischiare fa parte della vita!
In Galles sembra che l’abbiano capito infatti è qui che è stato costruito uno spazio ricreativo, The Land, dove vige la regola “il rischio fa parte dell’apprendimento”.
Si tratta di oltre 4000 mq di area dedicata ai ragazzi, all’avventura. Aperto dal 2012, non si notano però segni di novità, perché non è qualcosa di costruito come lo intendiamo normalmente.
Sotto la supervisione di adulti, i cosiddetti “playworkers“, persone professionalmente preparate, i bambini sono spinti a sperimentare, costruire, bruciare tutto quello che vogliono e a quanto pare si divertono davvero tanto.
C’è da dire che i playworkers difficilmente intervengono, non fermano i bambini ma li lasciano rischiare, un rischio calcolato, e da quando il parco è stato aperto, nessuno si è fatto male, tranne, come è normale, qualche ginocchio sbucciato.
Perché consentire di accendere dei fuochi, potrebbe essere la domanda. Ecco i benefici raccontati dal responsabile del parco:
“Può essere un’esperienza sociale quella di sedersi intorno con gli amici, fare amicizia , cantare canzoni, danzare intorno , guardare , può essere un’esperienza cooperativa dove ognuno ha un posto di lavoro. Può essere qualcosa per sperimentare , prendere dei rischi , testare le sue capacità, il suo calore , il suo potere , per rivivere il nostro passato evolutivo”.
Un regista statunitense, Erin Davis, è stato colpito dalle differenze di educazione ed ha deciso di girare un documentario. Negli Stati Uniti infatti se qualcuno vedesse un bambino bruciare qualcosa in uno spazio ricreativo probabilmente chiamerebbe la polizia. Senza considerare le sessioni di counseling che il piccolo dovrebbe sostenere.
Vediamo un estratto dal documentario che ha girato.
In un intervista per The Atlantic, il regista ha raccontato la sua esperienza.
Perché il “gioco pericoloso” è così importante per l’educazione?
Penso che il problema riguardi il controllo e il potere. Siamo così ossessionati dal valutare, che non ricordiamo più il valore del gioco libero, che di per sé è pericoloso. Vogliamo incanalare tutto in qualcosa di quantificabile.
Cosa vorresti che gli spettatori capissero dal tuo film?
Mi piacerebbe che dopo aver visto il documentario imparassero a relazionarsi con i più piccoli in un modo nuovo, un modo emozionante e capace di arricchire entrambi.
In casa siamo sempre attenti che non accada nulla...
E voi unimamme, vi ricordate la vostra infanzia? Come e dove giocavate? Con cosa vi divertivate? E oggi, cosa permettete ai vostri figli? Lascereste i vostri bambini liberi di giocare al The Land?
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