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Categoria News

Adozioni: il lato oscuro di un gesto di grande amore

Published by
Michele

 

Un figlio è un dono misterioso concesso da chi è più grande di noi. Non tutti, però, hanno la fortuna di avere un figlio biologico. Chi, sfortunatamente non ci riesce, può sempre realizzare il proprio sogno compiendo un gesto di grande amore e cioè adottare un bambino.

L’adozione, però, resta una pratica complessa e rischiosa. Prima di decidere di adottare un bambino, ci sono alcune cose che è bene sapere:

  • è importante tenere conto dell’età del bambino: mentre per i più piccoli è relativamente meno traumatico essere sradicati dal proprio territorio e adattarsi al nuovo ambiente, per i bambini più grandi può avere risvolti molto negativi il fatto di essere allontanati dal proprio luogo di origine
  • bisogna essere in grado di capire le esigenze del bambino e saper affrontare i problemi psicologici che il piccolo potrebbe avere dopo essere entrato in contatto con i nuovi genitori
  • è necessario avere un grande cuore e mettere il bene del bambino davanti ai propri interessi

L’adozione resta un atto di grande generosità ma prima di adottare un bambino bisogna pensarci bene perché in gioco c’è la vita di una creatura innocente. A tal proposito, ha fatto scalpore il caso del piccolo Artyom Savelyev, un bambino russo di 7 anni che nel 2009 fu adottato da una famiglia statunitense del Tennessee. Dopo pochi mesi, però, il piccolo Artyom è tornato in Russia con il suo zaino perché la mamma adottiva non lo voleva più.

Un caso, però, che non è isolato e che ha sollevato l’attenzione su cosa fare quando non si crea un legame tra i genitori adottivi e il bambino.

Anche per i genitori biologici, stabilire un legame stretto con il proprio figlio può essere difficile. L’ormone ossitocina facilita l’attaccamento del bambino alla mamma ma gli ormoni sono solo in parte responsabili del legame che si crea tra la madre e il bambino.

In alcuni casi, infatti, anche una mamma biologica può avere difficoltà a legarsi al proprio bambino per una serie di fattori come:

  • la depressione post partum
  • problemi psicologici della mamma

La stessa cosa succede con i bambini adottivi. Alcuni genitori sentono un legame immediato con il bimbo mentre altri lottano per mesi o per anni per creare un legame con il piccolo.

Uno studio condotto Western Journal of Nursing Research ha rilevato che i genitori adottivi possono soffrire della depressione post adozione quando le loro aspettative non vengono totalmente soddisfatte.

In casi estremi, l’adozione “sconvolge” i genitori che decidono di rinunciare al bambino rimandandolo nel suo paese d’origine. Il rischio di interruzione dell’adozione aumenta con l’età del bambino,

  • da meno dell’1 per cento nei bambini fino a 12 anni
  • fino al 26 per cento per i bambini adottati dopo i 15 anni, secondo due studi condotti nel 1988.

Il successo di un’adozione dipende molto anche dalle agenzie internazionali che devono aiutare i genitori a capire i reali bisogni del bambino e ad assisterli ogni qualvolta tra il bambino e i genitori nasca un problema.

Insomma, l’adozione resta un atto di grande generosità e di grande amore ma prima di compiere un passo del genere è necessario che i futuri genitori siano consapevoli della difficoltà di un atto del genere ed essere pronti ad affrontare anche situazioni complicate.

E voi, unimamme, cosa pensate delle adozioni?

Michele

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