Nella vita, a volte succede di perseverare in abitudini che ci possono danneggiare, anche se ne siamo consapevoli. Ad esempio stare alzati fino a tardi anche se il giorno dopo dobbiamo alzarci presto, oppure mangiare cibo non particolarmente sano.
Questo atteggiamento nocivo, purtroppo, si riflette anche nelle relazioni amorose. La dottoressa Jill Weber, psicologa, afferma che le persone lamentano di non poter riuscire a vivere senza il partner oppure di esserne diventate completamente dipendenti a causa di:
- lavoro
- figli
- altre relazioni sociali
Nonostante la frustrazione per un rapporto che non convince più sia tanta, si continua a insistere perché l’idea di separarsi genera panico e ansia. Continuando in questo modo però, si eludono i propri problemi personali, che vanno accumulandosi e, con il passare del tempo, si diventa ancora più dipendenti dal partner che però, invariabilmente, ci delude.
Se poi a questa condizione si va ad aggiungere un impegno come può essere quello del matrimonio, con tutti i sacrifici che questo comporta, può sopraggiungere uno stato di depressione, per aver buttato via tanti anni e di nuovo si è incapaci di lasciare andare il compagno o compagna per il timore di dover ricominciare da capo, soli.
La miglior cura, in questo caso, è la capacità di “lasciar andare”. A mitigare il senso di perdita infatti è la consapevolezza che al primo posto si è messa la propria salute. Vi sorprenderà il senso di benessere e di positività che vi pervaderà.
Non c’è nulla di male nel rimpiangere la perdita del partner e delle speranze a lui associate, ma questo dolore vi sarà utile, sempre secondo la psicologa, perché vi farà riflettere e prendere coscienza di chi siete e di cosa avete davvero bisogno, preservandovi da ulteriori delusioni.
E voi unimamme avete mai avuto una relazione a cui avete avuto il coraggio di mettere fine? O magari un vostro figlio/figlia?
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