Giocare con i videogiochi è un semplice passatempo o ha un’influenza sullo sviluppo dei nostri figli? L’annosa questione ha un nuovo capitolo nello studio dell’Iowa State University che conferma l’influenza dei videogiochi e del comportamento ripetitivo all’interno di essi. I bambini imparano comportamenti e modalità di pensiero aggressive.
Secondo lo studio l’effetto non è influenzato dal sesso, dall’età o dal livello culturale. Douglas Gentile, il professore di psicologia a capo del team che ha condotto lo studio, dichiara che non esiste molta differenza dall’imparare la matematica o suonare il pianoforte.
“Se fai pratica per ore e ore, acquisisci quella conoscenza, anche se poi non suoni il piano per anni, questo non significa che non puoi sederti al piano e suonare qualcosa. Con i videogiochi violenti accade la stessa cosa: impari ad essere vigile contro i nemici e impari a considerare una reazione violenta come accettabile.”
Lo studio ha seguito più di 3000 bambini per 3 anni e ha scoperto come durante quest’arco di tempo siano diventati più inclini a fare ricorso a un comportamento aggressivo.
I ricercatori comunque ci tengono a non demonizzare il videogioco e i contenuti multimediali in generale. Allo stesso modo dei comportamenti violenti anche comportamenti utili socialmente vengono appresi e imparati dai bambini. Si tratta solo di scegliere.
E a proposito di scegliere, come si comportano le nostre unimamme? Limitano l’uso dei videogiochi ai loro figli? Chissà, magari qualcuna, ci gioca anche con loro: questa, di sicuro, è la migliore soluzione.
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