In questi tempi in cui molti giovani considerano se rimanere in Italia o migrare all’estero, fa sicuramente comodo avere qualche dato in più riguardo le retribuzioni di chi parte e chi resta.
Durante il 2012 l’istituto Isfol ha svolto una ricerca per descrivere il fenomeno della mobilità territoriale focalizzandosi, in modo particolare, sulle retribuzioni percepite dagli individui a 6 anni dal conseguimento del dottorato.
In generale si rileva una quasi piena partecipazione al mercato del lavoro:
- il tasso di occupazione è del 92,5%
- tasso di inattività del 5,4%
E veniamo dunque alla retribuzione:
- i migranti hanno percepito un compenso più alto dei colleghi rimasti in Italia
- i redditi medi netti annui dei dottori di ricerca all’estero sono pari a 20.085 Euro
- i dottori di ricerca all’estero guadagnano circa 10 mila Euro in più rispetto a quelli in Italia
Questa indagine ha fatto emergere che:
- i dottori di ricerca italiani residenti all’estero percepiscono un reddito netto medio del 50% superiore agli altri
- anche su territorio nazionale la mobilità paga con un incremento del 30% sul salario rispetto ai dottori non mobili
Per quanto concerne invece la divisione tra sessi:
- gli uomini percepiscono il 19,6% in più rispetto alle donne
Esiste una differenziazione anche a seconda degli ambiti disciplinari:
- negli studi scientifici, farmaceutici, veterinari i redditi sono più alti del 7% del valore medio
- i dottori con studi umanistici vedono il loro reddito ridotto del 16%
Se si considerano invece i tipi di contratto:
- a tempo indeterminato frutta un aumento del reddito dell 11% rispetto a chi non è nella stessa situazione
- a tempo determinato la riduzione è del 10%
Come si evince dai dati se siete ricercatori o avete intenzione di diventarlo, o avete figli in tale situazione, il messaggio è uno solo: siate pronti a fare i bagagli! Trasferirsi premia!!!