Care unimamme oggi dobbiamo raccontarvi un triste fatto di cronaca riguardante la Ru486, la pillola abortiva e la morte di una donna avvenuta dopo averla assunta, primo caso in Italia.
La vicenda si è consumata a Torino dove la trentasettenne Anna Maria è deceduta dopo aver ingerito un farmaco di nome Methergin, in concomitanza con le procedure della Ru486.
Peccato che il medicinale in questione, il Methergin, sia stato ritirato dalla casa farmaceutica produttrice, la Novartis, in alcuni paesi.
Mentre si fa luce sull’episodio, che ha fatto scattare le indagini per omicidio colposo a danno di ignoti, si viene a sapere che la paziente era al secondo stadio del protocollo per abortire quando si è sentita male.
Tutti i tentativi di rianimazione purtroppo sono stati vani e la donna è spirata.
Il Methergin le era stato somministrato a causa dei forti dolori addominali. A quanto pare infatti non esistono controindicazioni precise su quali farmaci possono essere dati dopo la Ru486.
Ora però ci si interroga sulle procedure da attuare durante l’aborto chimico, sul fatto se sia necessario restare sotto osservazione in ospedale e soprattutto sulla mancanza di un vero protocollo che stabilisca quali farmaci si possano assumere in concomitanza e e quali no.
Anche se si attendono ulteriori chiarimenti dall‘autopsia della donna, niente potrà ripagare il dolore dei familiari della donna, che aveva un figlio di 4 anni.
Le donne devono avere diritto a scegliere cosa è meglio per loro in tutta sicurezza non pensate anche voi?