Sicuramente uno dei motivi per il quale si decide di rimandare la scelta di avere un figlio è la scarsa sicurezza economica: dire che “un figlio costa” non è soltanto un modo di dire. L’investimento poi è a lungo termine: considerando che – se tutto va bene – un figlio non sarà indipendente almeno fino ai 20 anni, potete capire quanto sia impegnativo.
La Federconsumatori non viene certo incontro alla voglia di genitorialità: secondo infatti il monitoraggio dell’ONF (Osservatorio Nazionale Consumatori) crescere un figlio nel suo primo anno di vita costerà nel 2014 il 2-3% in più rispetto al 2013.
I costi variano tra €6.766,90 fino a un massimo di €14.427,73.
Considerando poi che se non ci sono aiuti, come ad esempio quello dei nonni, bisogna pagare asilo nido privato o una babysitter. E in prospettiva la cifra che si spende è davvero astronomica: 171.000 euro fino alla maggiore età, considerando un reddito medio netto annuo di 34mila euro per una famiglia.
In realtà poi il figlio comincia a costare ancora prima di essere nato:
- tra test di gravidanza,
- abbigliamento premaman,
- analisi,
- ecografie,
- visite mediche
- e farmaci vari
si stima che il costo sia di circa €2.006,40 (il 2% in più rispetto al 2013).
Strategie per risparmiare
Ma si deve davvero spendere così tanto? Quali sono le strategie per risparmiare? Federconsumatori ne propone qualcuna:
- Farsi prestare l’occorrente per il bambino da familiari e amici… ma anche da gruppi su internet e sui social network, dove scambiare oggetti e accessori.
- Preparare una lista nascita in modo che non ci siano doppioni.
- Prendere qualcosa del corredino dai negozi dell’usato, come il trio o il lettino.
- Optare per un trio piuttosto che per singoli pezzi, risparmiando spazio e denaro.
Ecco qui in dettaglio i costi per bambino. E voi unimamme? Quale strategia adottate per spendere meno?