A 6 mesi i bambini possono cominciare a “parlare” con il linguaggio dei segni

linguaggio segni

Lo sviluppo del linguaggio è uno degli aspetti nella crescita di un bambino che maggiormente preoccupa i genitori. Solitamente intorno ai 18 mesi i bimbi dovrebbero essere in grado di conoscere una ventina di parole. Ma in realtà si può insegnare prima ai figli – già da neonati – ad esprimersi attraverso il linguaggio dei segni.

In questo modo si intende aiutare i bambini a rendere noti i propri bisogni, colmando quel vuoto tra il desiderio di comunicare e la capacità di farlo. Neonati dai 6 mesi ad 1 anno infatti possono imparare le basi del linguaggio dei segni imparando ad esprimere concetti come “sete”, “latte”, “acqua”, “fame”, “sonno”, “caldo”, “freddo” e “orsacchiotto”. 

Joseph Garcia, un interprete del linguaggio dei segni, ha condotto una ricerca che dimostra che:

  • esporre i bimbi al linguaggio dei segni “regolarmente e constantemente” tra i 6 e i 7 mesi può far si che comincino ad usarli effettivamente tra gli 8 e i 9 mesi.
  •  Inoltre, è stato creato un sistema chiamato makaton, Si tratta di un aiuto comunicativo, non di un linguaggio, che comprende alcune “parole chiave” nel linguaggio dei segni e dei gesti che sono di uso comune per i bambini e gli adulti che hanno difficoltà nell’esprimersi.

Ecco allora qualche consiglio per insegnare ai bambini il linguaggio dei segni secondo il sito http://psychcentral.com/:

  • Cominciare un approccio quando il bambino ha 6 mesi, quando comincia ad avere più attenzione.

  • Incominciare con tre fino a cinque segni, usando il contatto visivo e ripetendo lentamente le parole ad alta voce accompagnando i gesti.
  • Ripetere i segni costantemente.
  • Annotare quando i bambini incominciano a mimare i segni, di solito dopo due mesi e aggiungere altre parole quando cominciano a fare progressi.

 

E voi unimamme? Cosa ne pensate di queste tecnica? La usereste con i vostri piccoli?

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