Avevamo già messo in evidenza di quanto siano in voga, ancora oggi, le punizioni corporali verso i figli sottolineando che in molte famiglie, soprattutto americane, si faccia ricorso alle sculacciate per punire i propri figli. Tanto si è parlato circa l’importanza del dialogo con loro e dell’inutilità della “violenza” che spesso sortisce l’effetto contrario, ovvero incattivisce ancora di più. Dopotutto si sa che la violenza genera violenza. La storia di cui raccontiamo oggi, ha, secondo me, dell’agghiacciante.
Come può una madre essere così “cattiva” nei confronti della figlia, sangue del suo sangue? È vero che la figlia ha fatto qualcosa di ingiustificabile ma serve a qualcosa picchiarla? E non basta… Ecco cosa è successo.
Una bambina di 12 anni ha pubblicato delle foto sue abbastanza osè sul suo profilo Facebook e la madre Helen Bartlett una volta venutane a conoscenza l’ha presa a cinghiate per circa 6 minuti e, come se non bastasse, ha ripreso questa punizione corporale ritenendola educativa, quasi un esempio da seguire, pubblicando il video, a sua volta sul social network.
Chiaramente ha scatenato un vespaio di commenti, alcuni a favore della mamma e altri contro le fustigazioni subite dalla minore.
Durante un’intervista radiofonica, la Bartlett ha dichiarato di non avere rimpianti e di essere pronta ad andare in prigione poiché il suo intento era quello di riportare sulla retta via la figlia e di impedirle di commettere sciocchezze nonché di rimanere incinta prima del tempo. Dice di aver picchiato la figlia perché aveva pubblicato le foto di se stessa in mutande su Facebook ed aveva fatto sexting con un ragazzo.
A distanza di pochi giorni dalla pubblicazione di questa punizione sia la ragazza direttamente interessata che la sorella maggiore hanno preso le difese della mamma sostenendo di aver compreso le sue buone intenzioni. La stessa 12enne ha rassicurato tutti dicendo che la madre la ama e che non ha alcuna intenzione di farle del male, queste le sue parole “Sono molto dispiaciuta per aver portato la vergogna su di te sull’intera famiglia. So che mi ami teneramente ed io ti amo molto, troppo” e ha poi esortato altri ragazzi della sua età a vedere il video del suo pestaggio in modo da poter “imparare” da esso. Ad oggi, però, la bimba non è ancora tornata a scuola perché proprio la mamma carnefice teme degli atti di bullismo sulla sua piccola vittima.
Quello che segue è uno stralcio del video del pestaggio durato circa sei minuti molto cruento da vedere ma, per coloro che volessero vederlo per intero, è possibile farlo cliccando qui.
E voi care unimamme e unipapà cosa ne pensate della punizione fisica? Serve a qualcosa? Vi va di condividere con noi le vostre opinioni in merito?
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