Sempre più spesso si sente parlare di ludopatia e delle sue tragiche conseguenze sulla vita delle persone che spendono tutti i loro risparmi puntando cifre sconsiderate sulle macchinette presenti in tutti i bar.
La minaccia, purtroppo, grava anche sui membri più fragili della nostra società: i bambini e i ragazzi, che fin dalla più tenera età si accostano al gioco d’azzardo.
Secondo le ultime rilevazioni ad opera della Società Italiana Medici Pediatri (SIMP) e l’Osservatorio Nazionale sulla Salute e l’Infanzia risulta che:
L’indagine ha rivelato anche una profonda contraddizione nel comportamento dei genitori:
Giuseppe Mele, presidente di SIMP e Paidòss è sconcertato da questo atteggiamento:
“I genitori percepiscono più o meno chiaramente che il gioco d’azzardo potrebbe essere un problema» ma «sembra quasi che sia qualcosa che non li riguardi”.
Purtroppo i pericoli si annidano anche in casa: ben il 51,3% dei genitori non usa alcun filtro per evitare che i bambini finiscano su siti pericolosi.
Per questo motivo lo stesso Giuseppe Mele promuove la campagna Ragazzi in gioco che organizza incontri con i ragazzi delle scuole e pediatri.
Per arginare il pericolo che presto potrebbe condurre a una nuova generazione di dipendenti da gioco d’azzardo Mele ha qualche suggerimento:
Noi speriamo che un comportamento più assennato da parte di tutti, ma in primis da parte dei genitori, possa scalfire le cifre rilevate da questa indagine.
E voi che ne pensate?
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