Avete mai avuto la sensazione di non riuscire a identificare un volto che magari avevate già visto poco tempo prima?
Bene, ora la scienza ci dice che non è tutta colpa della nostra scarsa memoria, bensì, in gran parte dei geni che abbiamo ereditato.
La questione su cui hanno dibattuto finore gli esperti inoltre è se la capacità di riconoscere i volti sia innata nella natura umana e quindi si è evoluta nel corso dei secoli, oppure se possa essere legata, in qualche modo, all’abilità di ricordare gli oggetti.
Ma andiamo a vedere come si sono svolti gli esperimenti.
- sono stati condotti test psicologici su 1000 coppie di gemelli nati tra il 1994 e il 1996
- i gemelli sono stati messi alla prova facendo loro vedere fototessere di volti sconosciuti che avevano osservato poco prima
- sono stati inoltre interrogati sulla capacità di riconoscere rapidamente le persone famose viste in uno show
- è stata testata anche la capacità di distinguere le emozioni sui volti altrui, così come il linguaggio del corpo e la voce
- infine è stata chiesto di identificare anche degli oggetti già visti, auto nello specifico.
Mettendo a confronto dei gemelli, che quindi condividono metà dei patrimonio genetico, gli scienziati hanno potuto determinare:
- la misura in cui il riconoscimento facciale viene ereditato e quanto invece è un’abilità cognitiva sviluppata in autonomia
I risultati di questa indagine hanno riscontrato inoltre un legame tra:
- l’abilità a riconoscere i volti e l’intelligenza sociale
C’è da aggiungere infine che, per fortuna, la completa impossibilità a riconoscere un volto, la c.d. “cecità facciale” affligge vittime di lesioni cerebrali.
Stabilito quindi che l’abilità di riconoscere i volti è:
- una capacità distinta,
- separata da quella di identificare oggetti,
- ereditaria per il 60%
si può lavorare sul miglioramento delle proprie competenze a livello sociale.
E voi unimamme siete brave nel distinguere volti che avete già visto?