Videogiochi, sport, a volte vestiti di marca, sono tutti obiettivi che non richiedono un intervento da parte di un genitore: nostro figlio è motivato, si applica a lungo in qualsiasi compito si frapponga o faccia parte di una di queste attività o ricompense.
Ma agli occhi di un genitore esistono altri obiettivi ancora più importanti: mangiare la frutta può sembrare un obiettivo irraggiungibile per nostro figlio e, ancora più frequente, i risultati scolastici sono collegati a così tanti fattori che anche per un bambino estremamente dotato possono essere una chimera.
Come aiutare nostro figlio a focalizzare gli sforzi? Vediamo dieci consigli di una psicologa americana specializzata in “parenting”, su come tenere alta la motivazione anche in quegli ambiti che spontaneamente risultano più ostici.
Dovete stare in squadra con vostro figlio, non contro. Questo vi permetterà di essere più influente e di vedere i vostri consigli accettati con più facilità. Punizioni, minacce e tentativi di manipolazione non vi porteranno lontano. Ricordate che vostro figlio non si comporta così per scelta, ma perché sta ancora imparando come essere responsabile. Aiutatelo a diventarlo.
2. Usate la regola del “Quando hai finito…”
Anche voi ricevete lo stipendio se lavorate. Altrimenti venite licenziati. Nel caso di vostro figlio il premio può essere andare a casa di un amico, o vedere la tv. Solo “quando hai finito”, però.
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