Tara Sawyer è una donna che ama il brivido di essere incinta, tanto che, a soli 37 anni ha già avuto 7 bambini, di cui 4 suoi e tre come mamma surrogata.
Mentre in Italia le recenti vicende giudiziarie hanno assolto una coppia che aveva avuto il proprio figlio grazie alla fecondazione con utero in affitto, in Inghilterra questa è una consuetudine consolidata e la vicenda di Tara ne è un esempio.
Tara ha sempre avuto la vocazione all’assistenza e alla cura, prima di diventare mamma a tempo pieno infatti lavorava coi bambini che avevano difficoltà di apprendimento.
Dopo aver avuto la primogenita Rebecca, quattordici anni fa, questa donna è praticamente rimasta costantemente incinta, perché, come ama ripetere lei stessa “si sente vuota senza un bimbo in grembo”.
Dunque, dopo aver consolidato la sua famiglia con il successivo arrivo di Harrison di dodici anni e dei due gemelli Jack e Noah, con i quali ha avuto una gestazione più difficile, Tara ha affittato il proprio utero a coppie che non potevano avere figli propri.
Gratis.
Già, perché in questi casi oltre al compenso personale, in Inghilterra è previsto almeno un rimborso delle spese affrontate per circa 20 mila Euro.
Tara però ha rifiutato tutto ciò e non pretende nulla dalle coppie.
Benché covasse da sempre il desiderio di diventare una mamma surrogata, Tara ha potuto realizzare il suo sogno dopo la nascita dei gemelli, con il completo supporto del marito, che l’ha sempre sostenuta nelle sue decisioni.
L’unica preoccupazione del consorte Matthew riguardava il fatto che la moglie poi fosse in grado di lasciare andare il bimbo che aveva portato in grembo per nove mesi.
Tara però era convinta e si è messa subito alla ricerca, via Facebook, di una coppia che volesse disperatamente un figlio con un po’ del loro dna e l’ha trovata in due aspiranti papà gay.
A loro Tara ha donato un ovulo e poi si è inseminata artificialmente con una pipetta di plastica.
“Quando ho scoperto di essere incinta, mi sono sentita completamente coinvolta” dichiara Tara, ma se vi state chiedendo se le sia costato consegnare il neonato ai papà, rimarrete stupiti.
“Per quel bambino non ho sentito la stessa ondata di amore come per i miei, darlo ai suoi papà però è stata una sensazione fenomenale” ha sottolineato la donna.
Tara non sembra nemmeno volersi preoccupare degli eventuali rischi che comporta una gravidanza. “Quando sono incinta vado in piscina, faccio yoga, mangio sano, sento la responsabilità di portare in grembo il figlio di qualcun altro” spiega.
Dopo il quinto parto, Tara ha cercato un’altra coppia desiderosa di un neonato e il 4 gennaio ha dato alla luce due gemelli e ora è alla ricerca di nuovi aspiranti genitori.
Ma come si comporterà una volta che tutti questi bimbi saranno cresciuti e magari vorranno delle spiegazioni?
Lei si dice aperta al dialogo e a fornire risposte sul loro concepimento, fermo restando che non si sente affatto la loro mamma.
“Non mi fermerò finché non mi cadrà il seno” dichiara scherzosamente, ma nemmeno troppo questa super mamma, guardando lungimirante a nuove gravidanze in arrivo.
Unimamme, la vicenda di Tara e le sue scelte toccano delle corde molto intime e particolari. Questa donna infatti pare completamente devota alla sua causa, che consiste nel mettere al mondo più bambini possibili per “aiutare” altre persone. Dalle sue affermazioni trapela però una sorta di “dipendenza” dalla gravidanza per una condizione di “vuoto” personale che può essere riempito solo con un nuovo piccolo; certo il fatto che faccia tutto gratis ci fa supporre una sincerità di fondo dei suoi intenti, ma chissà che a un certo punto non si soffermi a indagare davvero le sue vere motivazioni.
E voi unimamme cosa ne pensate di questa storia?
Dite la vostra se vi va.
Vi lasciamo con la storia della mamma surrogata che ha rifiutato l’aborto voluto dai genitori biologici.
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