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Salute e benessere bambini

Impetigine: sintomi, trasmissione, cura

Published by
Francesca Nicoletti

L’estate è alle porte e la possibilità di essere suscettibili al contagio di infezioni della pelle aumenta di tanto, visto e considerato che molte parti del corpo restano scoperte e facilmente da aggredire sviluppando focolai di nuove infezioni. Parliamo di impetigine.

L’impetigine:

  • è una delle infezioni della pelle più comuni tra i bambini con un’età inferiore ai 10 anni
  • causata da streptococchi, stafilococchi o anche da entrambi questi due organismi
  • molto spesso, produce delle vesciche o delle piaghe.

Premesso che tutti i bambini sono soggetti a infezioni batteriche bisogna sottolineare che l’impetigine nulla ha a che fare con l’igiene, infatti i fattori che predispongono i bambini a questo tipo di infezione sono numerosi, ma, tra i più importanti, risultano essere:

  • la macerazione della cute (umidità);
  • le lesioni durature e istantanee;
  • alterazioni della normale flora cutanea;
  • alterazioni dello stato generale (atopia, immunocompromissione, etc.).

Le zone più colpite dall’insorgenza dell’impetigine generalmente risultano essere

  • il viso,
  • il collo,
  • le mani
  • e le estremità.

Ma come si manifesta l’impetigine?

Dapprima compaiono delle minuscole bollicine  con all’interno  un liquido giallastro che, molto spesso, si trasformano in una crosta dello stesso colore. A volte il bambino ha anche un senso di prurito o subisce anche un’alterazione della temperatura corporea.

A seconda del suo aspetto possono manifestarsi due tipologie di forme:

  • una bollosa
  • e una crostosa.

Può comparire sulla cute sana o infettando una lesione preesistente, come la puntura di un insetto.

Essendo un’infezione trasmissibile è facile che trovi come suo vettore per il contagio gli asciugamani o le mani stesse.

Se riconosciuta in tempo e curata non lascia alcuna traccia, ma, se non curata può avere delle complicanze serie come

  • ispessimento delle croste,
  • diffusione delle vesciche sulla pelle,
  • estensione dell’infezione,
  • degenerazione delle vesciche in infezioni più profonde (tipo fascite, gangrena o altre)

e molto più raramente può degenerare in problemi più seri come

  • la glomerulonefrite,
  • lo shock tossico o
  • un’epidermolisi stafilococcica tossica.

Ragion per cui curare l’impetigine è necessario il tempismo e la cura giusta che consiste in:

  • una terapia topica a base di disinfettante ed antibiotico
  • e a volte nel bendaggio delle lesioni.

Nei bambini immunocompressi o che vivono in comunità può essere necessario associare anche un antibiotico per via sistemica.

Consigli pratici sull’impetigine:
– detergere accuratamente la cute del bambino prima di effettuare ogni medicazione;
– tagliare regolarmente le unghie del bambino;
– educare il piccolo a non rimuovere le croste;
– effettuare il trattamento in maniera costante come indicato dal medico;
– non eccedere nella quantità di pomata o crema da applicare;
– rimuovere delicatamente e gradualmente le croste;
– bendare laddove possibile le lesioni per evitare la diffusione dell’infezione e ridurre il contagio ad altri bambini;
– non pensare che la terapia sistemica sostituisca o sia più efficace di quella topica, una non esclude l’altra.

E voi, care unimamme, avete mai avuto il “piacere” di dover mandar via un ospite indesiderato come lo è l’impetigine? Avete utilizzato qualche trattamento particolare?

Francesca Nicoletti

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