Torniamo a parlare di violenza, ma in un’altra veste. Vi abbiamo proposto di recente le immagini ed il video, tra l’altro premiato, di una iniziativa anti abuso dal nome “Smetti di dire alle donne di sorridere”. Questo progetto voleva significare un chiaro messaggio per tutti quegli uomini che in qualche modo si sentono padroni di poter agire come vogliono:
“Quando gruppi di uomini ti fermano in strada, se non ti fermi a parlare, non sorridi o non ti mostri grata per gli apprezzamenti ricevuti, vieni aggredita e insultata. Cosa potrebbe accadere?”.
A volte la risposta a questa domanda è davvero dura, e impossibile da accettare. In questa ottica oggi vogliamo parlarvi di un altro aspetto utile alla protezione dall’abuso e dalla violenza. Vogliamo annunciarvi il lancio di un nuovo strumento, una nuova arma a tutela dagli abusi e dalle possibili difficoltà che potrebbero trovarci mentre siamo per strada, o lungo uno spostamento.
Si chiama Kitestring ed è un sito gratuito, a cui ogni donna (ma in realtà chiunque voglia) può registrarsi inserendo propri dati.
All’atto della registrazione bisogna fornire al sistema:
La funzione di Kitestring sarà quella i fare da “scorta” a chi lo usa, permettendo di passeggiare da soli anche in tarda notte, con maggiore sicurezza. Per questo motivo l’idea è stata ribattezzata a simbolo d’arma tecnologica dell’universo femminile.
Le donne saranno infatti libere di muoversi in autonomia e con maggiore tranquillità grazie al monitoraggio attento dei propri spostamenti.
Kitestring è un vero e proprio servizio “safecall”, ed ecco come funziona:
- o prorogando i minuti della sua passeggiata
- o accedendo a Kitestring rassicurando il sistema che tutto “ok”.
Se questo non dovesse avvenire e nessuna di queste due azioni venisse fatta, il software invierà un segnale di allerta ai contatti inseriti, recapitando un messaggio preimpostato dall’utente stesso durante la registrazione.
In caso poi la persona si trovasse in difficoltà prima della scadenza del tempo di monitoraggio stabilito, ha sempre la possibilità di digitare un codice segreto che attiverà subito i soccorsi.
Insomma, veramente una buona e utile idea! E voi unimamme, vi sentite piu’ sicure ora? Magari lo potreste usare con i figli, che ne dite?
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