Mamma, papà e 12 figli: una famiglia davvero numerosa quella di Ferruccio ed Alessandra Calò che lo scorso anno hanno avuto il loro ultimo nato. La “ciurma” abita in provincia di Padova: la zona deve essere veramente prolifica se a qualche chilometro di distanza, precisamente a San Giorgio in Bosco, dove vivono Walter e Cristina Scalco e i loro 13 bambini.
Sapere di avere in Italia famiglie così numerose fa certamente sorridere e pensare. E’ proprio di questi giorni infatti la notizia diffusa dal Rapporto Annuale Istat secondo il quale nel nostro Paese nascono sempre meno bambini: nel 2013 – anno in cui la famiglia Calò ha appunto accolto una nuova vita – sono venuti al mondo solo 515mila bambini, solo 12mila meno del minimo storico del 1995.
Come si può pensare – data la precarietà lavorativa – di mettere al mondo così tanti figli? Negli Stati Uniti ad esempio i Duggar hanno ben 20 figli, ma sono diventati delle star del piccolo schermo, grazie al reality che li vede protagonisti e ai libri che hanno scritto sull’essere una famiglia “big”. Qui da noi, secondo Alessandra, viene meno il concetto di famiglia, come ha dichiarato all’Ansa:
“La realtà è che oggi come oggi è diventato difficilissimo avere un figlio e in Italia la parola famiglia non è più considerata”.
Con quasi 6 milioni di disoccupati – tra chi ha perso il posto e chi invece non lo cerca neppure – appare impossibile anche solo pensare all’idea di un figlio. Anche i Calò hanno avuto dei grossi momenti di crisi, come quando il papà non ha percepito per mesi lo stipendio a causa del fallimento dell’azienda in cui lavorava come autista. Ora Salvatore ha un altro lavoro, ma con un unico stipendio e 12 figli da mantenere la vita è dura. Eppure il motto della famiglia è: “Uno per tutti e tutti per uno“. Né Alessandra né il marito si pentono della loro scelta, anche se sanno che sopravvivere è una lotta quotidiana: tra spese e bollette non c’è il tempo per risparmiare.
I figli più grandi, che hanno 23 e 21 anni, cominciano adesso ad affacciarsi al mondo del lavoro, pur tra le difficoltà. La stessa Alessandra sa che la possibilità che qualche suo figlio cerchi fortuna all’estero è molto probabile, come ha sempre dichiarato all’Ansa:
“E’ ovvio che in una situazione del genere chi può e ha coraggio deve andare all’estero a cercare fortuna. Anche tra i miei figli inizio a sentire delle mezze voci. Come genitori un po’ dispiace, è ovvio, ma ora come ora l’Italia non offre veramente niente per i nostri ragazzi. Dispiace, è chiaro, ma me lo sto mettendo via. E soprattutto mi sto convincendo che se qualcuno dei miei figli se ne andrà all’estero a cercare fortuna sarà per il suo bene”.
Insomma, una famiglia che rappresenta l’eccezione oggi in Italia. E voi unimamme, che ne pensate? Meglio il loro coraggio o il timore di non farcela che ha fatto registrare il record negativo delle nascite in Italia?
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